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Cronaca

3 automobilisti e 5 dirigenti Sitaf indagati per l’incidente sulla Torino-Bardonecchia in cui morirono 2 persone

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Le responsabilità del maxi tamponamento del 13 febbraio 2021 sul tratto di Torino-Bardonecchia in corrispondenza della galleria tra Serre e Salbertrand ricadono ora su cinque dirigenti Sitaf per inadeguato “piano neve” e su tre automobilisti, coinvolti nell’impatto che ha portato alla morte di due donne e il ferimento di una trentina di persone.

L’accusa formulata è di omicidio e lesioni stradali colposi nei confronti del direttore d’esercizio Salvatore Sergi, del referente neve Davide Caffo, del funzionario “in seconda” Silvio Parducci, di quello “reperibile” Francesco Carito, e dell regolatore del posto di controllo Davide Bernard, difesi dall’avvocato Giovanni Lageard.

Indagati per gli stessi reati i tre automobilisti alla guida di una Porsche, di una Kia Sorrento e di una Mercedes 4 Matic, assistiti dagli avvocati Stefano Garbarino, Francesco Bosco ed Enrico Bracco, e Federico Morbidelli, che avrebbero provocato con l’eccessiva velocità tenuta, tra i 120 e 128 km/h con il limite di 100 km/h, lo scontro con una Jeep ferma che ha travolto e schiacciato contro il guardrail un’automobilista scesa per i precedenti incidenti, oltre all’impatto con un’Audi in cui il conducente si era sganciato la cintura di sicurezza.

Per i pm Fabiola D’Errico e Giorgio Nicola, “nel piano emergenza non erano state valutate idonee procedure per prevenire e gestire la formazione del ghiaccio sul manto stradale”, erano necessari “appositi sensori fissi per misurare l’umidità, la temperatura dell’aria e dello stato dell’asfalto nell’area del viadotto Rio Pontè, per valutare il rischio del ghiaccio nero”.  Inoltre, “non erano stati predisposti sistemi per quantificare il tenore salino e verificare l’effettivo spargimento in carreggiata di sale” e non era stato controllato “l’efficacia delle azioni antiicing messe in campo”. In quella mattinata il meteo avvisava di un’altissima umidità con temperature molto al di sotto dello zero (-9°C) e il servizio spargisale, i cui autisti sono stati tolti dalla lista degli indagati, aveva smesso di lavorare alle 8:03 e l’incidente avvenne intorno alle 10, non permettendo un nesso causale con l’incidente secondo l’accusa.

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