Ambiente
Uno sguardo all’aria di Torino 2022: peggiorano i valori di PM10, migliora il biossido di azoto
È stata pubblicata l’anteprima del rapporto “Uno sguardo all’aria 2022”, il documento tecnico, approfondito e dettagliato che descrive, attraverso dati ed elaborazioni, l’evoluzione e lo stato della qualità dell’aria nel territorio della Città metropolitana di Torino a partire dai primi anni ‘70. Una fonte preziosa e completa di informazioni che descrive lo stato di salute di una delle componenti principali dell’ambiente in cui viviamo e che integra il rapporto predisposto da Arpa Piemonte a scala regionale.
Il 2022 è stato estremamente siccitoso sia come quantitativi di precipitazione, sia come numero di giorni piovosi. Principalmente per questo motivo il 2022 ha avuto condizioni sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti.
L’analisi dei dati di qualità dell’aria 2022 evidenzia che mentre i parametri PM2,5 benzene, benzo(a)pirene, monossido di carbonio, biossido di zolfo, piombo, arsenico, cadmio e nichel rispettano i valori limite e obiettivo su tutto il territorio metropolitano, il particolato PM10 e il biossido di azoto, come negli anni precedenti, superano i rispettivi valori limite; il PM10 su un’ampia porzione di territorio, il biossido di azoto solo nella stazione più critica dell’agglomerato torinese.
In particolare, i dati di PM10 rilevati nel 2022 presentano un peggioramento rispetto al 2021, anno con condizioni meteorologiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti, e si riallineano con i dati del 2020. Il valore limite giornaliero è superato in modo diffuso sul territorio, ad eccezione delle zone più esterne rispetto al capoluogo e dei contesti rurali e vallivi. Fra le situazioni di superamento, si osserva che i siti di traffico presentano un numero di superamenti ancora molto elevato, doppio rispetto al consentito. Il valore limite annuale è rispettato in tutti i siti di monitoraggio.
Relativamente al biossido di azoto, i dati rilevati nel 2022 confermano il miglioramento significativo ottenuto nel 2020 e nel 2021. Il fatto che i livelli di concentrazione raggiunti nel 2020 e 2021 siano confermati anche nel 2022 è un dato decisamente positivo, prioritariamente imputabile al costante miglioramento del parco veicolare. Il valore limite orario è rispettato ovunque
L’ozono supera il valore obiettivo in quasi tutte le stazioni del territorio metropolitano. Nel 2022 si osserva una tendenza all’aumento delle concentrazioni di ozono causata da diversi fattori quali: l’innalzamento delle temperature, la riduzione della piovosità e la variazione delle concentrazioni delle sostanze precursori dell’ozono.
Le serie storiche di lungo periodo evidenziano, sostanzialmente per tutti gli inquinanti, una nettissima riduzione delle concentrazioni. In uno scenario tendenzialmente positivo preoccupa l’aumento dei livelli di ozono e lo stabilizzarsi negli ultimi anni delle concentrazioni di PM10. Il miglioramento osservato nell’ultimo periodo per il biossido di azoto conforta invece sull’efficacia delle misure adottate per ridurre le emissioni dei veicoli che sono i principali responsabili dell’emissione di questo inquinante.
I dati evidenziano che le politiche di risanamento sviluppate fino ad oggi sono state efficaci ma, in particolare per il particolato atmosferico che viene prodotto da molte sorgenti diverse e con meccanismi complessi, sicuramente non ancora risolutive.
Per questo motivo sono state recentemente adottate su un’ampia porzione di territorio misure finalizzate a ridurre le emissioni di polveri dagli impianti di riscaldamento a legna e dalle attività agricole. Nuove limitazioni dei veicoli diesel più inquinanti saranno poi operative da settembre 2023.
Trovate qui il dossier di anteprima completo.
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