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30enne novarese a processo per abbandono di minore: lasciò in Ucraina la figlia da maternità surrogata

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Un trentenne novarese rischia fino a 5 anni di reclusione per aver abbandonato a una tata in Ucraina sua figlia, concepita con maternità surrogata. La vicenda inizia nel 2020 quando insieme alla moglie si reca in Ucraina per far concepire a un’altra donna con il seme del 30enne una bambina. Dopo la nascita, pur riconoscendo la piccola, i due l’hanno lasciata a una signora, pagandole solo inizialmente le spese per il mantenimento.

Quando sono spariti, la tata si è rivolta all’Ambasciata d’Italia a Kiev per rintracciare i due genitori, che nel frattempo avevano sollevato dei dubbi sulla effettiva paternità dell’uomo. Un test genetico però conferma che il 30enne novarese è a tutti gli effetti il padre.

La bambina, che ora ha due anni e mezzo è stata affidata a una coppia piemontese, in attesa di adozione. La vicenda, ricostruita da La Stampa, per ora si è conclusa con la decisione del giudice per le indagini preliminari di Novara, Maria Amoruso, di rinviare a giudizio l’uomo per abbandono di minore.

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