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Cronaca

Il punto sull’inchiesta su appalti e concorsi truccati all’Asl To4, sono 33 gli indagati a Torino

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L’arresto della dirigente Carla Fasson, posta ai domiciliari, ha riportato l’attenzione sull’inchiesta che riguarda l’azienda sanitaria torinese, in particolare l’AslTo4. Sono 33 gli indagati, tra i quali Stefano Scarpetta (direttore generale ASlTo4), Stefano Loss Robin (direttore amministrativo AslTo4) ,e Carlo Bono (direttore del distretto sanitario di Settimo), Anna Maria Ghiberti (direttore amministrativo dell’ospedale di Settimo Torinese), Marianna Anselmo (dipendente della CM Service), Claudia Griglione (tecnico dell’AslTo4), Maurilia Ognibene (tecnico dell’AslTo4), Andrea Fiorillo (ingegnere, dirigente dell’AslTo4), Enzo Carlo Bertellini (tecnico dell’AslTo4), Maria Grazia Gazzera (assistente sanitaria del Dipartimento Materno e Infantile dell’Asl To4 e consigliere comunale a Cuorgnè), Massimo Gai (medico, coordinatore dello SpreSAL di Ivrea), Gaia Pavan (tecnico della prevenzione – SPreSAL), Mariella Forma (coordinatrice laboratorio analisi AslTo4), Michele Scusello (capo area socio sanitaria CM Service), Mauro Milan (avvocato), Dario Fornasieri (coordinatore laboratorio analisi AslTo4), Marco Salvagno (ex Tenente Colonnello della Guardia di Finanza, ora direttore operativo del Mater Olbia Hospital di Olbia), Alessandro Rossi (commercialista, amministratore delegato della SAAPA, società che gestisce l’ospedale di Settimo – espressione della Regione Piemonte), Massimo Cassinelli (deus ex machina della CM Service), Anna Maria Conversa (imprenditrice), Carmela Rita Conversa (dirigente CM Service) e Gian Livio Lembo (sindacalista della UIL e coordinatore di radiologia all’ospedale di Settimo).

Le accuse sono molteplici per i vari indagati e vanno dall’abuso di ufficio alla corruzione, dai favori per gli appalti su forniture mediche a quelli per le nomine. Un’inchiesta che promette di allargarsi ancora. Carla fasson è stata arrestata perchè secondo la procura era lei a tessere le fila di tutto il sistema grazie alla sua rete di conoscenze ed era altro il rischio di reiterazione del reato.

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