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Ecco i nomi dei vincitori della quinta edizione di “Una Mole di Colombe”

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“Una Mole di Colombe” si è svolta il 25 e il 26 marzo all’Hotel Principi di Piemonte. Per la categoria colomba tradizionale, vincono il forno torinese “Grano” con Sergio Scovazzo (primo classificato), il forno “Roberto Pastry&Bakery” con Roberto Moreschi di Chiavenna Sondrio (II classificato) e il forno tarantino “La Gioia” con Alessandro Spagnoletti (III classificato)

Per la categoria colomba creativa, il primo classificato è la “Pregiata Pasticceria Perrino” di Avellino dei fratelli Lorenzo e Damiano Perrino, il secondo classificato – di nuovo – il forno “Roberto Pastry&Bakery” e il terzo classificato il forno torinese “Grano” di Santena.

Questi i vincitori della quinta edizione di “Una Mole di Colombe”, organizzata da Dettagli Eventi, scelti da una giuria di esperti composta da: Evi Polliotto (pastry chef), Andrea Rastelli (pasticcere) Massimiliano Prete (lievitista chef), Giovanni Dell’Agnese (Presidente della giuria, Maestro pasticcere) e Leo Rieser (giornalista).

Il mercato della colomba artigianale quest’anno è cresciuto del 10%, conquistando sempre nuovi estimatori. La Confederazione Pasticceri Italiani, Conpait, ritiene che la crescita sia dovuta alla sempre maggiore curiosità dei consumatori per la versione creativa del dolce della Pasqua. “Se le colombe classiche restano le più vendute, con la metà dei volumi e il 43% della spesa, a stimolare l’interesse dei consumatori sono sempre più le versioni creative, farcite o ricoperte, per cui il budget nel 2022 è aumentato del 53% rispetto agli anni passati” dichiara il presidente di Conpait Angelo Musolino.

“Piacciono le specialità gourmet e i marchi “artigianali”, talvolta provenienti da filiere tradizionali o realizzate con ingredienti 100% italiani, la cui offerta è sempre più ampia. Altra novità importante è anche la volontà di portare la colomba sulle tavole per tutto il periodo dell’anno; quindi destagionalizzare, anche in questo caso, l’antica tradizione strettamente legata alla Pasqua.”

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