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Cultura

I musicisti di Torino scrivono al sindaco: il ruolo degli spazi occupati è importante, non si allinei alla destra al governo

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“In seguito ad alcune recenti azioni autoritarie, alle sempre più frequenti minacce di sgombero ma anche in relazione a posizioni ambigue espresse da esponenti delle forze politiche alla guida della Città, musicisti e musiciste torinesi esprimono il proprio parere sulla prospettiva di una stagione repressiva di sgomberi degli spazi sociali occupati”. Comincia così la lettera che una lunga lista di artisti musicali di Torino hanno inviato al sindaco Stefano Lo Russo in seguito ad alcune azioni contro gli spazi sociali occupati della città, in particolare in riferimento a quanto accaduto con Askatasuna.

La lettera continua:

“Conoscere la recente storia culturale della nostra città, significa anche comprendere il ruolo importante svolto dagli spazi occupati. Da quando una precedente Torino era avara di luoghi e occasioni adeguate alle necessità giovanili, le energie spontanee che diedero vita alle iniziative autogestite, attivarono buona parte di quello che in città mancava. Le insegne erano quelle del dissenso ma nei fatti, in quei luoghi e in quei momenti, si andava innescando una trasformazione radicalmente costruttiva, per l’attitudine e l’identità della Torino che sarebbe venuta.

Musica, arte, cultura non allineata, festival, radio, pubblicazioni. Le generazioni di ragazze e ragazzi che hanno trovato porte aperte in quei laboratori spontanei è stata, in seguito, la stessa capace di rendere accessibili a chiunque, inclusivi e culturalmente vivaci, buona parte dei nascenti luoghi della socialità giovanile. Come in nessun’altra città.

L’intera scena musicale cittadina ha avuto da sempre l’opportunità per crescere e confrontarsi su un palco e con un pubblico negli spazi occupati, che si sono presto moltiplicati. Molti dei più attivi operatori culturali di oggi, hanno potuto muovere le prime esperienze in quei momenti di aggregazione.

Non c’è nulla di nostalgico in questa ricostruzione, ma è la storia a dirci chi siamo e la storia è importante conoscerla. Siamo musicist*, artist*, organizzatori e organizzatrici di spazi ed eventi culturali ma siamo soprattutto testimoni di cose avvenute e diventiamo testimoni a carico quando si tratta di ricordare in quali e quante occasioni Torino è stata in grado di cancellare pezzi importanti della sua identità.

La malinconica vicenda dei Murazzi, ancora oggi non del tutto risolta, sta lì a ricordare cosa succede quando una lettura puramente “normativa” della realtà si sostituisce alla sensibilità necessaria per misurare le scelte con dovuto e lungimirante criterio.

Conosciamo tutt* l’aria che tira in un presente che scivola in modo preoccupante verso rigidità neo conservatrici.

Sappiamo che in Italia molte scelte “identitarie” della destra al governo colpiranno le aree del dissenso, le fragilità, le voci culturali non allineate.

Chiediamo al Sindaco e alla Giunta di non cedere alla tentazione di allinearsi alla direzione generale di marcia, ma di rispettare la sensibilità di una città che ha mostrato, anche nella più recente occasione elettorale, di essere speciale e diversa.

Un’amministrazione consapevole, soprattutto in un momento come questo, dovrebbe mostrarsi refrattaria all’aggressione di spazi e situazioni che, pur nascendo come momenti di critica, dissenso, contrapposizione a determinati modelli sociali, finiscono per rappresentare opportunità di aggregazione sociale e culturale in luoghi altrimenti inutilizzati.

E lo sono per molti giovani, legati all’attivismo e non, oltre che per una parte di cittadinanza che nell’attuale scenario di crisi, rischia di venire tagliata fuori.

Queste riflessioni, finalizzate ad offrire una prospettiva di lettura più ampia agli amministratori della Città, non possono certo opporsi ad iniziative repressive provenienti da ambiti politici di governo, né a relative azioni giudiziarie.

Conosciamo anche fino a che punto l’autorità cittadina ha possibilità di esercitare la propria azione, ma chiediamo ugualmente al Sindaco e alla Giunta di adoperarsi nelle sedi opportune per evitare di assistere ad episodi di inutile tensione e alla soppressione di spazi attivi e di coinvolgimento sociale culturale, altrimenti destinati all’incuria e all’abbandono.

Auspichiamo che da oggi, nella nostra città, la nostra opinione possa essere tenuta in considerazione”.

Africa Unite

Ale Tubo

Andrea Laszlo de Simone & Orchestra

Alberto Bianco

Bandakadabra

Bluebeaters

Cosmo

Davide Tomat

Ensi

Eugenio In Via Di Gioia

Federico Sirianni

Fratelli di Soledad

Indianizer

Johnson Righeira

Khompa

Liede

Linea77

Luca Morino

Mao

Marlene Kuntz

Medusa

Monaci del Surf

Michael Sorriso

Paolo Spaccamonti

Spime.im

Statuto

Subsonica

Sweet Life Society

The Wends

Willie Peyote

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