Ambiente
Presentata istanza di vincolo di “notevole interesse pubblico” sul Parco della Pellerina di Torino
Il Comitato Salviamo la Pellerina ha presentato formale istanza ai Ministeri per l’Ambiente e per, la Cultura, e alla Soprintendenza di Torino, affinché appongano il vincolo di “notevole interesse pubblico” sul Parco della Pellerina.
“La Pellerina, estesa su 837.220 m², è il più grande parco di Torino: un ecosistema di fondamentale importanza per l’ambiente, il clima, e la qualità della nostra vita, grazie al suo ricchissimo patrimonio arboreo, a una flora estremamente specializzata e sensibile ai cambiamenti ambientali, e alla presenza di molte specie di mammiferi, uccelli e anfibi.
Chiediamo che ad esso si applichi l’Articolo 1 della Convenzione di Ramsar (v. Convenzione Ramsar, Iran 1971): Convenzione sulle zone umide di importanza internazionale, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici, trattato internazionale firmato nel 1971 a Ramsar, Iran, e ratificato dall’Italia nel 1976, allo scopo di tutelare, valorizzare e favorire l’esistenza di aree come quella della Pellerina per la conservazione della biodiversità e dell’habitat primario per la vita degli uccelli acquatici, i quali, per raggiungere stagionalmente i differenti siti di nidificazione, sosta e svernamento, devono percorrere particolari rotte migratorie attraverso vari Stati e Continenti.
La permanenza di acqua stagnante nella zona depressionaria del Parco ha dato origine alla spontanea formazione di una zona umida di profondità variabile da 10 a 80 cm., sui cui bordi si sviluppa un canneto caratterizzato dalla canna di palude, la tifa a foglie strette e il giunco di palude.
La vegetazione è ricca di specie planiziali fluviali e specie introdotte a scopo ornamentale: dai pioppi, salici, ontani, tigli, carpini, frassini, querce, gelsi, aceri, ciliegi, betulle e noccioli alle numerose conifere anche esotiche: pini, abeti, larici, cedri, criptomerie, fino alle latifoglie: faggi, querce rosse o americane, liriodendri, olmi siberiani, e noci del Caucaso. È presente anche il Ginkgo biloba, albero antichissimo le cui origini risalgono a 250 milioni di anni, unica specie sopravvissuta delle Ginkgophyta.
Numerose specie di fauna animano la Pellerina: dai toporagni all’innocuo biacco, dalle rane ai rospi, ed alcune specie di pesci nelle acque della Dora Riparia. Grande la varietà di uccelli: ballerine, capinere, cince, cardellini, fringuelli, merli, pettirossi, usignoli e verdoni e numerose specie di anatre, di cui la più comune è il germano reale ma anche la gallinella d’acqua, l’airone cinerino, gabbiani, gazze, cornacchie e folaghe nelle stagioni di passaggio. Le zone più boscose del Parco ospitano la ghiandaia, e dei rapaci come il gheppio e il nibbio bruno.
Gli spazi circostanti sono densamente antropizzati per cui quell’area è di fondamentale importanza per la flora, per la fauna e per la stessa cittadinanza. Storicamente è sempre stato un punto di riferimento a Torino sia come spazio ludico sia come area verde rigenerante all’interno della città stessa, anche perché facilmente accessibile dai soggetti più vulnerabili: anziani, disabili e minori”.
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