Spettacolo
Dardust, l’electro-samurai al Teatro Colosseo di Torino
Se i più lo conoscono nella veste di producer, a fianco di grandi artisti italiani, per cui ha scritto musiche pluripremiate, meno si attendevano uno show di tale portata, soprattutto nella seconda parte, dove la sua anima elettronica, dance e pop si è potuta apprezzare a pieno.
Dario Faini, da Ascoli Piceno con furore, ma per tutti Dardust, ha portato in scena al Teatro Colosseo il suo nuovo spettacolo per il Duality Tour 2023. Due sono infatti le parti dello show, la prima imperniata sul suoi lavori come autore di brani classici per pianoforte, dove pesca dalla sua comunque recente discografia, completata da una scenografia fatta di visual di grande impatto, che esaltano un grande lavoro di squadra, fatto di musica ma anche di elaborata programmazione.
A permeare lo show sono comunque i temi del nuovo album “Duality”, Lucciole, Petali, Fulmini, Nuvole in fiore e molto Giappone, richiamato più volte dalle immagini che incorniciavano la sua performance. Pagode, samurai e ciliegi in fiore oltre all’amore evidente per Ryūichi Sakamoto, leggendario musicista e compositore giapponese, che echeggia costantemente nelle sue note.
Dicevamo dell’evidente influenza dell’oriente, nei suoni e nelle immagini, che trova il culmine nel suo stiloso kimono indossato nel secondo tempo dello show, dove, abbandonati i panni del pianista intimo e immerso nell’estasi della natura, veste quelli dell’electro samurai, pronto ad inondarci di suoni e luci. Ecco che arrivano i brani elettro-pop-dance di Duality. C’è un po’ di tutto, echi al maestro dell’elettronica degli anni 80, Jean Michel Jarre, fino ai Tangerine Dream, per arrivare agli idoli dei duemila, come i Chemical Brother e i Daft Punk. “Parallel 43”, “Fluid of Love”, “The Whistle”, “Storm and Drugs”, è un’orgia di suoni e colori ed il Teatro Colosseo non può stare seduto, in piedi a ballare, sotto il palco, fino all’apoteosi con “Space Samurai”, il pezzo forse che meglio incarna e rappresenta questo nuovo Dardust Duality 2023. C’è spazio ancora per la bellissima “Hymn” e poi i titoli di coda che rendono omaggio a tutti i personaggi che hanno prodotto e collaborato con questo meraviglioso spettacolo.
Nelle stesse parole di Dario, che racconta la lunga produzione di questo spettacolo, la voglia di fare qualcosa di concreto, con i musicisti in scena, facendo tutto il più possibile sul palco e limitando l’uso dei sequencer. Ecco perché questo lavoro va visto dal vivo, dove il nuovo disco prendere letteralmente forma, suono e colore.
C’è stato tempo di fare qualche chiacchiera con lui, a fine show, si è speso per i suoi fan da cui coglie spunti e osservazioni sullo spettacolo. Dardust continuerà a riempire di suoni e colori la nostra penisola per poi salire in Europa, Londra, Bruxelles, Berlino ed Amsterdam dove siamo sicuri farà parlare di sé.
Foto e report Paolo Pavan/QP
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