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Cronaca

Bene Vagienna, gli rubano l’identità per compiere truffe online ma le Poste non lo risarciscono

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Giuseppe Borra, 80enne di Bene Vagienna, si è trasferito con la moglie in frazione Isola da Torino e per non perdere la corrispondenza attiva il servizio delle Poste Italiane “Posta seguimi”. Dopo venti giorni che si è recato nell’ufficio di Fossano, dove l’impiegata ha fotocopiato i suoi documenti e richiesto i suoi dati personali, Borra riceve una strana telefonata che gli chiede di confermare il suo codice fisale e se si trovasse a Ragusa. Insospettito l’anziano chiude la conversazione e si rivolge ai carabinieri per denunciare il fatto.

“In quel momento arrivò al carabiniere la telefonata di una persona che diceva di essere stata truffata da Giuseppe Borra tramite internet – ricorda l’uomo a La Stampa – e il maresciallo disse che Giuseppe Borra era davanti a lui in quel momento. Era la stessa persona che aveva chiamato casa nostra al telefono fisso la sera prima”.

Borra si ritrova così coinvolto nella “truffa della Postepay” in cui una persona della Calabria lo ha denunciato per aver ricevuto dei soldi per una compravendita online ma di non aver mai spedito l’oggetto.

L’80enne ha dovuto chiedere l’assistenza di un legale per difendersi dalle accuse e per provare la sua innocenza. Nel frattempo due processi, contro un uomo siciliano presunto autore della truffa e dell’impiegata delle poste di Fossano finisce con un nulla di fatto perché entrambi vengono prosciolti per insufficienza di prove.

Borra però ha dovuto chiedere una perizia grafologica che in parte ha pagato di tasca sua per dimostrare che la richiesta di Postepay, di cui risulta intestatario era stata contraffatta con una firma non sua.

Il giudice del tribunale di Cuneo, Giusy Ciampa, gli ha dato ragione sull’intestazione della prepagata, ma per il magistrato non c’erano le condizioni per un risarcimento perché “non ha fornito alcuna prova dell’esistenza del danno ingiusto che afferma di aver subito, né ha fornito elementi di prova per la sua quantificazione”, nonostante le spese legali e peritali sostenute.

 

 

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