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Cronaca

La Lav in campo in difesa di Tina, l’incrocio cinghiale-maiale che vive a Novara

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Tina, un incrocio tra un cinghiale e un maiale, abbandonata dai genitori rischiava di morire di fame. Per sua fortuna è stata adottata, curata e alimentata con il biberon da una persona che vive in provincia di Novara, ora è cresciuta e gode di ottima salute. Tuttavia l’ASL di Novara ha deciso che l’animale deve essere abbattuto per questioni legate al contenimento della diffusione della Peste Suina Africana.

La LAV è stata contattata dal detentore di Tina e, come fatto in decine di altri casi simili, si è subito messa al lavoro con il suo ufficio legale e i responsabili delle aree d’intervento coinvolti, nonostante fosse a conoscenza che anche altri soggetti erano stati attivati per scongiurare la condanna a morte dell’animale.

Il primo risultato dell’intervento della LAV è stato raggiunto già venerdì scorso quando l’ASL di Novara, che sarebbe dovuta intervenire per verificare l’esecuzione dell’ordine di abbattimento di Tina, non si è presentata

“Siamo felici di questo primo risultato, ottenuto dopo che giovedì scorso abbiamo inviato una diffida urgente all’ASL di Novara – dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV, Animali Selvatici – con la quale chiedevamo la cancellazione di ogni ipotesi di uccisione di Tina nel rispetto delle disposizioni statali.”

“Con una nota di maggio 2022, infatti, lo stesso Ministero della Salute aveva fornito le indicazioni per registrare la legale detenzione di suidi detenuti non in allevamento o a scopo commerciale, come animali familiari. Ma senza attendere che il suo detentore si potesse mettere in regola, l’ASL di Novara aveva deciso che Tina doveva essere uccisa solo per non avere adempiuto a una formalità burocratica.”

“Il detentore di Tina si è già adeguato alle indicazioni fornite dall’ASL di Novara per scongiurare il rischio di diffondere la Peste Suina Africana, ci aspettiamo che l’ingiunzione di abbattimento venga perciò immediatamente
revocata – prosegue Vitturi – in caso contrario gli esecutori e i mandanti della sua uccisione, potrebbero addirittura andare incontro al reato di uccisione non necessitata di animale ai sensi dell’articolo 544 bis del Codice Penale.”

“Ora ci aspettiamo che, in attesa che sia adempiuta la formalità burocratica della registrazione di Tina nel data base del Ministero della Salute, l’ASL di Novara ritiri ogni ipotesi di uccisione dell’animale”
conclude la LAV.

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