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Cronaca

Aggressione omofoba a Cuneo, ragazzo di Torino insultato e preso a calci

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“Sono stato aggredito per quello che sono. Una persona queer”. Così Dimitri Gadaldi, 30enne di Torino, ha spiegato in un video denuncia l’aggressione subita la mattina di domenica scorsa a Cuneo, in un locale in via Saluzzo, nel centro storico.

Il ragazzo racconta nel video di essere stato avvicinato da un uomo che, dopo averlo insultato, l’hanno picchiato prendendolo  a calci sulla schiena: il tutto sotto gli occhi impassibili dell’amico dell’aggressore.

“Nelle prime ore di domenica mattina a Cuneo un ragazzo è stato insultato, aggredito alle spalle e preso a calci, in un vile atto di omofobia”, spiega il Direttivo di Arcigay Grandaqueer LGBT* A.P.S.

Da quanto si apprende sembrerebbe che l’aggressore sia stato arrestato.

“Abbiamo appreso della violenza il pomeriggio attraverso instagram, dove ci ha raggiunto con un messaggio e un video in cui, uscito dal pronto soccorso, denunciava quanto avvenuto – scrive il Direttivo di Arcigay Grandaqueer LGBT* A.P.S -.  Una violenza gratuita e codarda, che macchia questo territorio, in un circolo vizioso che alimenta la vergogna. Le discriminazioni omolesbobitransfobiche sono un male sommerso perchè troppo spesso riducono al silenzio, ad arrendersi, ad avere paura quando usciamo di casa. Ringraziamo Dimitri e il suo coraggio, perchè denuncia riconquistando gli spazi a cui molte persone sono costrette a rinunciare, per colpa di individui intrisi di odio e paura.
La città di Cuneo è nodo della rete anti discriminazioni: un servizio della Regione Piemonte dedicato a chi ha subito violenza da discriminazione, fornendo informazioni e prese in carico per segnalazioni e denunce. Arcigay Grandaqueer, con altre associazioni distribuite sul territorio, ne è un punto informativo. Il Pride, il nostro Orgoglio, è da coltivare giorno per giorno, come dimostra Dimitri, e la forza che ha avuto nel reagire. Ti invitiamo, se vuoi, a sfruttare questo strumento: possiamo combattere le discriminazioni, anche per quelle persone che non riescono a trovare la voce. Solo insieme potremo costruire una società in cui questa forza non sarà più necessaria”.

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