Cittadini
Grattacielo Regione Piemonte, Valle (PD): “non è pronto e si costringono i dipendenti a osservare direttive surreali”
Nonostante l’inaugurazione in pompa magna il 14 ottobre scorso e l’annuncio del trasferimento di tutti gli uffici regionali entro giugno 2023, rimangono ancora delle criticità nel grattacielo “Piemonte” di via Nizza a Torino.
A denunciarlo è il vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Daniele Valle (PD): “Il 24 febbraio sarà l’ultimo giorno di lavoro in presenza per i dipendenti regionali della sede di Via Bertola, sede degli assessorati di Caucino e Poggio. Era previsto il loro trasloco al pluri inaugurato grattacielo, ma, a quanto pare, non ci sarebbero ancora le condizioni materiali, per cui a partire dal 25 febbraio i dipendenti dell’edificio di Via Bertola saranno tutti messi totalmente in smart-working a tempo indeterminato”.
“Tra le direttive organizzative più surreali di cui si sente parlare, quella per cui i dipendenti dovranno portarsi a casa “l’ufficio”, compresi telefoni fissi, scorte di cancelleria e cestini della spazzatura, con preghiera di riportarli – quando sarà – al grattacielo: non è possibile portarli ora al grattacielo e non è previsto un magazzino temporaneo. Ad oggi funzionano 3 ascensori su 12, gli impianti telefonici e informatici si fermano al decimo piano, i problemi di derattizzazione e pulizia sono lontani dall’essere risolti. Non è un caso che ci si guardi bene dal dismettere gli uffici della presidenza in Piazza Castello”.
“La gestione del trasloco degli uffici regionali è come sempre piegata alle esigenze televisive della giunta Cirio – conclude il consigliere regionale Daniele Valle – è da mesi che chiediamo tempi veri, non quelli immaginari. Per capire quanto ci sia di fondato nelle voci che si rincorrono nei corridoi, presenterò una interrogazione urgente al primo Consiglio utile. Sicuramente lo spirito di adattamento dei dipendenti, ormai abituati a tutto, non intaccherà la qualità del loro lavoro anche se fatto da casa, ma è chiaro a tutti che due interi assessorati in smart working non siano proprio di buon auspicio per il buon funzionamento degli stessi”.
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