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Cronaca

Giocatore spinge l’arbitro: 10 giornate di squalifica; allenatore delle giovanili minaccia gli avversari: squalificato fino a giugno

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La follia sui campi di calcio minori del Piemonte sembra essere cresciuta negli ultimi giorni. Detto altrove della direttrice di gara minacciata e insultata a Candiolo, altri due episodi dello stesso tenore si sono verificati a Felizzano e Alice Castello.

In Promozione Arione Samuele, giocatore del Felizzano, è stato squalificato per 10 giornate per “condotta gravemente irrispettosa nei confronti del direttore di gara, concretizzatasi in un contatto fisico al limite della condotta violenta, e per insulti all’arbitro ed all’assistente arbitrale. Nello specifico il giocatore, a seguito della concessione di un calcio di rigore in favore della squadra avversaria, si è avvicinato all’arbitro per protestare dopodiché, nell’allontanarsi, gli ha pestato volontariamente un piede (6 giornate), insultandolo (2 giornate). Non pago di ciò, uscendo dal campo e, passando accanto all’assistente arbitrale, gli ha rivolto una frase gravemente irrispettosa, insultando lui e la sua famiglia (2 giornate). La sanzione comminata tiene conto della condotta complessiva del tesserato e di quanto previsto ex art. 36, comma 1, CGS”.

Più grave ancora l’operato di Roberto De Paola, allenatore dell’Under 19 dell’Alicese Orizzonti, che è stato squalificato fino a fine stagione. Il tecnico “nel corso della ripresa ha minacciato e insultato ripetutamente il giocatore dell’RG Ticino Gambacorta Flavio. Inoltre, il tecnico ha colpito volontariamente con una spallata al petto il giocatore avversario Abbrescia Thomas, insultandolo e minacciandolo di percosse. Il giocatore colpito ha reagito tirando una manata a De Paola, gesto per il quale è stato espulso. Il tecnico, che aveva perso del tutto la calma e che continuava a bestemmiare e minacciare violenza, è stato portato negli spogliatoi ed ivi veniva raggiunto dal provvedimento disciplinare. La sanzione comminata tiene conto della complessiva condotta del dirigente e dell’assoluta inescusabilità della sua violenza fisica e verbale, a maggior ragione in quanto rivolta da un adulto (che dovrebbe essere di esempio per i giovani tesserati) nei confronti di due adolescenti”.

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