Piemonte
Augusta Montaruli condannata definitivamente a 1 anno e sei mesi per peculato
Augusta Montaruli, sottosegretaria al ministero dell’Università e alla Ricerca, ma dieci anni fa consigliera regionale per Fratelli d’Italia, è stata condannata per lo scandalo Rimborsopoli in Piemonte a un anno e sei mesi per peculato. In primo grado era riuscita a convincere i giudici che i 41.552 euro di spese fatte pagare ai contribuenti fossero quasi tutte legittime e la condanna fu di 4 mesi per finanziamento illecito, ma poi in appello Montaruli fu condannata a un anno e sette mesi con l’accusa di peculato. Ieri, giovedì 16 febbraio, la Cassazione ha deciso per uno sconto di un mese, ma di confermare la condanna in appello.
Insieme a lei erano coinvolti altri 25 imputati, tra cui l’ex presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, Riccardo Molinari, leader della Lega in Piemonte, Michele Giovine, leader del partito dei Pensionati, Paolo Tiramani della Lega e Angelo Burzi, ex consigliere regionale per Forza Italia che si suicidò la notte di Natale del 2021 con un colpo di pistola alla testa presumibilmente per una malattia e per quello che sentiva essere un accanimento giudiziario nei suoi confronti.
La Cassazione ha confermato anche la condanna a un anno e sette mesi per l’ex presidente della Regione, il leghista Roberto Cota e per l’ex deputato ed ex sindaco di Borgosesia Paolo Tiramani, sempre della Lega, a un anno e 5 mesi.
“Continuo a ribadire la mia innocenza, che peraltro fu riconosciuta dal tribunale, a Torino, al termine del primo grado di giudizio. D’altra parte in Italia funziona così: c’è l’appello, l’appello bis, la Cassazione. Ma poi c’è la Corte europea per i diritti dell’uomo, alla quale farò sicuramente ricorso” – dichiara a La Stampa l’ex governatore Cota.
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