Cuneo
Bambini con fragilità cognitive, a Savigliano nasce uno dei 5 centri High Performance Learning in Piemonte
Da settembre, per il prossimo anno scolastico 2023-2024, nascerà anche a Savigliano un CENTRO HPL – High Performance Learning – rivolto alle famiglie che hanno bambini con fragilità cognitive. L’iniziativa è promossa dalla Consulta per le Persone in Difficoltà e dall’Associazione Diritti Negati, grazie al sostegno della Regione Piemonte e alla collaborazione dei Dipartimenti di Neuropsichiatria Infantile delle ASL locali.
Cinque in tutto i Centri HPL che sorgeranno a livello piemontese: per la provincia di Cuneo aprirà a Savigliano, ed Oasi Giovani onlus ne sarà il gestore.
Il progetto è stato presentato questa mattina presso il Pantheon dei Benefattori di Oasi Giovani in collaborazione con l’Assessorato alla Famiglia e ai Bambini della Regione Piemonte.
Il Centro HPL per la provincia di Cuneo vedrà la luce a Savigliano presso i locali del Centro educativo post-scolastico dell’Associazione Oasi Giovani, in corso Roma 117. Sarà aperto dal lunedì al venerdì ed accoglierà bimbi da tutta la Granda, che frequenteranno la struttura in incontri individuali o in piccoli gruppi, per due volte alla settimana. A seguirli, ci sarà un’équipe di tre persone composta da una psicologa e due tutor dell’apprendimento formati in maniera specifica sui temi delle fragilità cognitive.
“Si tratta di un progetto innovativo sul quale abbiamo lavorato anni e che rende il Piemonte una regione davvero all’avanguardia nel sostegno ai minori più fragili – spiega l’Assessore regionale alla Famiglia, con delega ai Bambini, Chiara Caucino – Siamo infatti di fronte a una svolta che definirei epocale, perché andiamo ad occuparci di una importante fetta di studenti che, prima, venivano totalmente ignorati, creando una sorta di “zona grigia” dove il protagonista era il disagio. Con questo progetto, che vedrà la luce in 5 province piemontesi, facciamo nascere un’importante forma di accompagnamento, diversa da quella che caratterizza i bambini diagnosticati con “DSA – Disturbo Specifico dell’Apprendimento”, ma non meno importante in quanto aiuterà a prevenire la dispersione scolastica, le devianze comportamentali e gli episodi di autolesionismo, oltre ad aiutare davvero questi bambini e le loro famiglie. Fondamentale anche la presenza di progetti didattici personalizzati e di insegnanti di sostegno per soggetti che presentano problemi di natura cognitiva non diagnosticati come “Dsa”.
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