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Cronaca

Bici sui Murazzi, le motivazioni per cui il giudice ha deciso il carcere: una freddezza che confligge con la natura umana

Gabriele Farina

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Leggere le motivazioni per cui il giodice per le indagini priliminari ha deciso la conferma del carcere per i 5 ragazzi (tre minorenni) accusati di aver lanciato ai Murazzi di Torino la bici che ha ferito gravemente Mauro Glorioso mette i brividi.

Per il giudice i cinque hanno dimostrato “una freddezza che confligge con la natura umana”, compiendo un’azione “ignobile con leggerezza, lucidità, programmazione e perizia”. I ragazzi erano consapevoli di cosa stavano facendo, hanno preso le misure, deciso di lanciare la bici e sapevano quali sarebbero potute essere le conseguenze, però questa consapevolezza non ha minimamente smosso la loro coscienza.

Anche durante gli interrogatori nessuno si sarebbe preoccupato di conoscere le condizioni del ferito o avrebbe mostrato rimorso o empatia. “Si perdono nel loro vuoto al punto tale che vogliono colpire per uccidere una persona senza preoccuparsi delle conseguenze”, scrive il giudice, che poi tira in ballo anche i genitori, “incapaci di fare tesoro dei segnali di allarme e pronti a giustificare a tutti i costi”. Uno di loro, durante l’interrogatorio del figlio si è preoccupato esclusivamente di chi avrebbe recuperato l’altra figlia a scuola, visto che di solito a svolgere quel compito è il fratello.

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