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Cronaca

Due anni per circonvenzione d’incapace all’assistente del filosofo Gianni Vattimo

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Simone Caminada, compagno, amico e assistente del filosofo Gianni Vattimo, è stato condannato oggi in Tribunale a due anni di carcere per circonvenzione d’incapace.

La Procura di Torino aveva chiesto una condanna a quattro anni di carcere per Caminada, 38 anni. La tesi è che l’uomo abbia approfittato delle condizioni di fragilità del filosofo. Il pm Dionigi Tibone, che sostiene l’accusa insieme alla collega Giulia Rizzo, ha affermato che Vattimo versa in uno stato di “totale dipendenza psicologica da Caminada, misto alla paura della solitudine e alla consapevolezza di non poter più provvedere a se stesso”.

Come sostengono i due magistrati, l’assistente era “perfettamente consapevole della situazione di fragilità e di suggestionabilità del filosofo, ne ha approfittato. Puntava ai soldi, a diventare erede universale”. E così ha conquistato la fiducia di Vattimo. Arrivando a fare “da filtro nelle sue comunicazioni, isolandolo, escludendolo dalla vita sociale” così da amministrare il suo patrimonio con più autonomia. Infatti, si era fatto intestare 450 mila euro di polizze assicurative, e si era fatto nominare suo erede universale, utilizzando la carta di credito e impadronendosi di alcuni beni tra cui un taccuino di Fidel Castro.

I giudici gli hanno inflitto anche una multa di 900 euro.

Gianni Vattimo e Simone Caminada il 7 dicembre avevano anche presentato una richiesta di unione civile al comune di Vimercate, in provincia di Monza. La Procura, con un provvedimento del 12 dicembre, aveva però disposto la sospensione del procedimento in attesa della sentenza.

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