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Tartufo: “Il futuro nelle radici” ha premiato soggetti e aziende piemontesi che hanno tutelato gli ambienti tartufigeni

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Premiare chi ha contribuito a tutelare gli ambienti in cui cresce il tartufo e a diffonderne la cultura: questo l’obiettivo dell’evento “Il futuro nelle radici”, organizzato ieri (martedì 31 gennaio) al Castello di Roddi.

Si sono consegnati i diplomi a Paolo Carretto, trifolao che ha incrementato e valorizzato il patrimonio tartufigeno; Livio Franco Carlevero, che ha riunito raccoglietori, naturalisti, agricoltori e professionisti nell’Associazione “Terre di Tartufi” (con Carlevero sono state premiate anche le Cantine Povero e l’azienda vitivinicola Vaudano Enrico). Diploma anche per la Cantina Fratelli Serio & Battista Borgogno di Barolo, per aver contribuito a “The Truffle Hunters conservation project” nel comune di Cisterna d’Asti, dove è stato girato il film documentario sui trifolao e i loro cani. Premiati il Comune di Murisengo per aver creato la tartufaia didattica, il Comune di Barbaresto, da sempre attivo nella promozione del tartufo e il CeSA “Anna Maria Nada Petrone” (Centro Studi per la Storia dell’Alimentazione e della Cultura Materiale).

Riconosciuto l’impegno del Consorzio Alta Langa, per aver promosso la valorizzazione del patrimonio del tartufo tra i propri associati (ovvero la Cantina Ettore Germano, l’azienda agricola Pedaggera di Genta Mariella, la Cantina Cascina Cerutti, la Cantina La Torre, l’azienda agricola Chiarle Elisa, la Cantina Coppo, l’azienda agricola Roberto Garbarino, l’azienda agricola Brandini, la Cascina La Carlotta di Morino Alfredo).

Durante l’evento è stato donato dall’Ente Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba un assegno da 5 mila euro al Centro Nazionale Studi Tartufo, al fine di supportare progetti di recupero e manutenzione di tartufaie ed effettuare nuove piantumazioni di alberi.

“Le risorse messe a disposizione dalla Fiera ci consentono di stimolare progetti di recupero di tartufaie, nuove piantumazioni e tartufaie didattiche. – ha commentato il presidente del Centro Nazionale Studi Tartufo, Antonio Degiacomi – Abbiamo voluto in questa occasione dire grazie a chi, autonomamente o in collaborazione con noi, ha compiuto azioni positive che speriamo servano come esempio.”

La presidente della Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, Liliana Allena, ha riflettuto sull’importanza della salvaguardia del tartufo in tempo di crisi climatica: “Il Tartufo Bianco d’Alba è un perfetto indicatore del cambiamento climatico in atto: l’assenza di precipitazioni e il surriscaldamento globale fanno sì che negli areali meno umidi i tartufi non si sviluppino: così è stato l’anno scorso e, purtroppo, non è il primo anno che accade. Il nostro impatto sul clima è piuttosto limitato, ma molto si può fare per la salvaguardia di ambienti tartufigeni.”

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