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Cultura

Quattro serate in due mesi sul palco del teatro Juvarra di Torino

Gabriele Farina

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Riparte da venerdì 27 gennaio la rassegna del teatro Juvarra e il caffè Procope. Performati dalla Compagnia Maison du Théatre, ci saranno quattro titoli in due mesi che copriranno tutti i generi teatrali per ogni tipo di pubblico.
Venerdì 27, in occasione del Giorno della Memoria, sarà messo in scena “Il processo di Francoforte”. Tratto da “L’istruttoria” di Peter Weiss, lo spettacolo tratta del primo processo di un tribunale tedesco ai gerarchi nazisti del Lager di Auschwitz, avvenuto tra il 1963 e il 1965 a Francoforte sul Meno. La regia di Luciano Caratto dirigerà Samuel Ahadome, Lorenzo Beatrice, Rosanna Casieri, Veronica Cinti, Katja Formento, Valeria Isani, Manuela Marascio, Daniele Matta, Francesco Parenti e Jerome Pommereul. Biglietto intero a 16 euro, ridotto a 12.

Il 24 e il 25 febbraio ci sarà, in prima nazionale, Dust, di C. Ashgram. Sul palco Luciano Caratto ed Enrico Fasella, che ne curerà anche la regia. Ingresso a 15 euro. Sarà un monologo misterioso, ma concreto, generato da un uomo, Dust, che si rivela essere l’uomo più pacifico e amichevole dell’emisfero nord. La sua vita perfetta viene sconquassata dall’arrivo di Sam.

Il 17 e il 18 marzo sul palco del Procope si performerà un grande classico del teatro d’autore: “L’uomo dal fiore in bocca”, di Luigi Pirandello. Con Luciano Caratto e Guido Teppa, per la regia di Enrico Fasella. Ingresso a 15 euro. Sul palco ci saranno due uomini: il protagonista, un uomo in attesa della morte, e la sua controparte, uno scontato uomo borghese; attraverso un dialogo insolito, il primo mostrerà all’altro come la consapevolezza della fine renda tutto più chiaro: la vita è banale e la società vuota.

Il 31 marzo chiuderà il quartetto lo spettacolo “Dialogo di una prostituta e il suo cliente”, di Dacia Maraini, con Lorenzo Beatrice e Manuela Marascio. Regia di Luciano Caratto; biglietto intero a 15 euro. Si parlerà di mercificazione dei corpi e di chi (come la protagonista Manila, madre, prostituta e donna colta) si rifiuta di essere parte della tirannia del patriarcato.

“Vogliamo che il teatro torni a essere popolare, accessibile economicamente e fruibile da chiunque. – spiega Luciano Caratto, direttore artistico della rassegna – Soprattutto dai giovani e da chi, magari, non ci è mai entrato. Per questo abbiamo scelto quattro titoli di drammaturgia contemporanea che offrono una grande varietà di stimoli e un diverso utilizzo del linguaggio teatrale”.

Foto di Nicola Casale

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