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Società

Gianluca Vialli e la Juventus, quando nacque un amore in cui nessuno credeva

Gabriele Farina

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Gianluca Vialli arrivò alla Juve nella stagione 1992-1993 per 40 miliardi. Fu in quel momento la cifra più alta mai spesa al mondo per un calciatore. Vialli arrivava dall’incredibile storia sportiva con la Samp, lo scudetto, la finale di Coppa Campioni persa sul filo di lana. L’avventura a Torino venne accolta con pareri discordanti e non cominciò nel migliore dei modi.

I primi due anni furono difficili. L’amore tecnico con Roberto Baggio non scoccò come si sperava. Arrivò comunque una splendida coppa Uefa nel 1993, il cui protagonista fu però il suo socio d’attacco con il codino. Nel 1994 però a Torino arriva Marcello Lippi e qualcosa cambia.

In realtà cambia molto. Un giovanissimo Del Piero ruba la scena a Baggio, Ravanelli cresce, Di Livio vola su e giù per la fascia, Ciro Ferrara domina la difesa e Gianluca Vialli diventa la guida morale di quella squadra. Corre come avesse 20 anni, lotta, segna, trascina i compagni. E’ protagonista straordinario dello scudetto del 1995, che a Torino mancava da 9 anni.

E l’anno dopo è quello del trionfo e della consacrazione. Baggio va via e Del Piero diventa titolare nel tridente con Ravanelli e Vialli. Arriva la Champions League che Gianluca solleva da capitano nella notte di Roma. Il trofeo che mancava alla Juve dalla tragica notte dell’Heysel, il trofeo che a Vialli era sfuggito per un soffio e che diventa la ciliegina su una carriera straordinaria (che avrà ancora una nuova vita a Londra).

Alla Juve per Gianluca Vialli 4 stagioni, 145 partite, 53 gol, un amore conquistato e reso infinito e quella lettera che Gianluca lesse al funerale di Andrea Fortunato. “Ci hai fatto molto arrabbiare”, scrisse. Anche tu, oggi, Luca, ci hai fatto molto arrabbiare e non ci rimane che dirti grazie ancora una volta.

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