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Confartigianato Imprese Piemonte avverte: 304 imprese a rischio nel primo trimestre del prossimo anno

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Nei primi tre mesi del 2023 si stima che chiuderanno 304 imprese, secondo un’indagine dell’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Piemonte. Le cause della crisi del comparto, secondo la Confederazione, nello stato di incertezza geopolitica, nella crisi dell’energia e nella gestione dei bonus edilizi.

Nel 2022 infatti circa 87 mila microimprese sono state (e sono) a rischio fallimento. C’è spazio tuttavia per una nota positiva: secondo l’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione Piemonte, il numero di apprendisti è cresciuto di oltre 3 mila unità, passando da 28 mila a 31 mila e 606. “È tuttavia necessario sottolineare – specificano da Confartigianato – che l’occupazione in Piemonte risulta essere ancora inferiore dell’1,6% rispetto ai livelli pre-pandemici, con una particolare flessione per i lavoratori indipendenti.”

Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, si è detto soddisfatto delle prime manovre del Governo Meloni: “É da apprezzare lo sforzo della nuova compagine governativa messo in campo con la Legge di bilancio, in cui gli sforzi sono stati concentrati sulla priorità di ridurre l’impatto dei rincari energetici su imprese e famiglie, mantenendo saldo lo sguardo sui conti della finanza pubblica. Tuttavia deve seguire una riforma del sistema tributario all’insegna della semplificazione degli adempimenti e della riduzione della pressione fiscale sugli imprenditori, una necessaria riduzione del costo del lavoro a carico delle imprese, anche tramite la detassazione e decontribuzione degli aumenti salariali.”

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