Cittadini
Coldiretti e Confartigianato consegnano la statuina del presepe all’Arcivescovo di Novara Brambilla
La florovivaista che ha affrontato le difficoltà della pandemia e della guerra per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini, nonostante l’aumento esponenziale dei costi energetici nei campi e nelle serre. Questa la rappresentazione della statuina del presepe consegnata da Coldiretti Novara-Vco e da Confartigianato Novara all’Arcivescovo di Novara Monsignor Franco Giulio Brambilla.
La raffigurazione è stata consegnata questa mattina, venerdì 23 dicembre, in Vescovado dal Direttore di Coldiretti Novara-Vco Luciano Salvadori e dal Presidente Sara Baudo insieme al Direttore di Confartigianato Piemonte Orientale Amleto Impaloni e al Presidente Michele Giovanardi.
Il presepe è una delle tradizioni che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili che stiamo attraversando e per questo Coldiretti e Confartigianato vogliono contribuire effettuando questo piccolo dono.
L’iniziativa, giunta alla terza edizione, non è a sé stante ma prevede in tutte le province la consegna ai Vescovi delle Diocesi di tutta Italia di una statuina, la statuina dell’anno, che mette in evidenza i mestieri che aggiornano e attualizzano i personaggi del presepe. L’obiettivo dell’iniziativa, infatti, è aggiungere ogni anno al presepe figure che parlino del presente ma anche del futuro. L’anno scorso fu scelto l’imprenditore che usa la tecnologia a significare la centralità dell’impresa che affronta nuove sfide per la crescita economica e sociale del Paese.
“È stata scelta questa raffigurazione per dare risalto alle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità, è un’idea inedita per parlare di un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e, insieme, beni immateriali indispensabili per la qualità della vita – affermano il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il Direttore Luciano Salvadori –
Quest’anno il caro prezzi dovuti alla guerra in Ucraina e la grave siccità che ha colpito il nostro territorio hanno messo in difficoltà i produttori. Per sostenere un settore così importante occorre combattere la concorrenza sleale di prodotti importati dall’estero facendo in modo che piante e fiori vendita in Italia ed in Europa rispettino le stesse regole su ambiente, salute e diritti dei lavoratori”.
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