Cittadini
Filograna (Autonomi e Partite Iva): “Sbagliato prolungare il RdC, assistenza ai veri poveri”
“I fruitori del Reddito di cittadinanza vengano affidati alle associazioni di volontariato con obbligo di presenza fino a quando non troveranno lavoro. Usciranno così allo scoperto i lavoratori a nero e i non aventi diritto”. Questa la posizione espressa da Eugenio Filograna, presidente dell’associazione nazionale Autonomi e Partite Iva riguardo alla decisione del Governo di prolungare (nell’ottica però di interrompere) la percezione del Reddito di Cittadinanza fino al 1 gennaio 2024.
Il presidente, in una nota diffusa ieri (domenica 4 dicembre), si scaglia duramente contro i percettori, proponendo invece “una assistenza alla povertà per quelle persone invisibili come quell’uomo che dorme al freddo sotto una coperta nella foto scattata qualche giorno fa al centro di Milano. Persone invisibili delle quali lo Stato non conosce né nome, né il domicilio in quanto dormono per strada o sotto dei cartoni.”
Lo Stato, secondo Filograna, non avrebbe ricevuto niente in cambio dell’assistenza e anzi sarebbe stato truffato: “Sono tanti, secondo le stime, coloro che percepiscono il Reddito e lavorano a nero ma, secondo una indagine statistica (che però non viene specificata ndr) la maggior parte dei percettori ha perso lo stimolo di lavorare e molti di questi sono dei giovani, mentre gli altri è come se fossero andati in pensione anzitempo.”
Togliere il sussidio in cambio di volontariato dunque, dato che, come ripete la nota: “L’obbligo di presenza nelle associazioni farebbe venire a galla immediatamente coloro che lavorano a nero o percepiscono il RdC in maniera illegale. Rimarrebbero i fruitori che ne hanno realmente diritto che come già detto, andrebbe aumentato, oltre ai veri poveri che la Caritas ritiene siano oltre quattro milioni.”
Dai “veri poveri” all’educazione dei ragazzi il salto è breve: “Dobbiamo educare i giovani al lavoro, ad iniziare dalle scuole. Bisogna fare formazione con degli stage già a 14 anni; un mese di stage in seconda media, poi in terza ecc. È l’unico modo per avere un approccio al lavoro. Sono queste le soluzioni da ricercare anche perché, dopo un anno, una persona che è rimasta sul divano di casa diventa un pericolo per la sanità pubblica. Sono infatti aumentati i casi di depressione e di sindrome ansiosa.”
Filograna conclude con una metafora tagliente: “È come chi per ozio inizia a bere e poi non riesce più a liberarsi del vizio. Stessa cosa per i giovani che per gioco iniziano ad assumere erba e poi diventano drogati. Noi non vogliamo un popolo di mantenuti dallo Stato, ma persone che producano reddito in modo efficiente.”
Foto di Antonio Rubino
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