Piemonte
Alle Ogr di Torino la prima mostra personale dedicata ad Arthur Jafa – VIDEO –
Fino al 15 gennaio 2023 le Ogr Torino accompagnano il pubblico alla scoperta di RHAMESJAFACOSEYJAFADRAYTON, la prima mostra personale dedicata all’artista e regista statunitense Arthur Jafa da un’istituzione italiana. Commissionata e prodotta dalle OGR Torino in collaborazione con la Serpentine e curata da Claude Adjil e Judith Waldmann con Hans Ulrich Obrist, la mostra è stata specificamente concepita per i maestosi spazi delle OGR.
Che cosa significa RHAMESJAFACOSEYJAFADRAYTON e perché è stato scelto come titolo della mostra alle OGR Torino? Quali sono le urgenze che hanno spinto Arthur Jafa a pensare a questa mostra? Di che cosa ci parla? Quali sono stati i processi che hanno portato alla sua realizzazione? Qual è il valore delle opere di questo grande artista? Le risposte nel nuovo video del format originale targato OGR Meet the Artist, disponibile sul canale YouTube OGR Torino a partire da oggi, 1° dicembre 2022.
RHAMESJAFACOSEYJAFADRAYTON si concentra sull’ultima opera video di Arthur Jafa, AGHDRA (2021), un lavoro della durata di 85 minuti in cui i visitatori sono avvolti da immagini, generate al computer: onde nere, opulente e ipnotiche, in costante evoluzione sotto il cielo di un eterno e incodificabile tramonto.
Un impianto audio all’avanguardia permette di ascoltare il suono dell’installazione e di viverlo fisicamente attraverso le vibrazioni. Brani di canzoni popolari, per lo più attinte dal repertorio della Black Culture, accompagnano l’opera, rafforzando lo scenario apocalittico evocato. Stimolando tutti i sensi, l’esperienza di AGHDRA è contestualizzata da una serie di carte da parati e stampe che raccontano la continua ricerca di Jafa attorno al concetto di Blackness. Una sezione della mostra presenta una selezione di immagini tratte dai suoi Picture Books – serie di immagini che l’artista comincia a raccogliere a metà degli anni Ottanta, mosso dalla necessità di spingersi verso le cose che lo disturbano senza tirarsi indietro, come lui stesso dichiara.
A partire dall’8 dicembre il pubblico è invitato a scoprire una nuova installazione che completa il percorso in mostra: More or Less, un grande billboard – di 9 metri x 6 – che riflette ulteriormente sull’archivio come strumento fondamentale, attraverso cui guardare alla contemporaneità.
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