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Cronaca

Fermo da tre mesi il cantiere dell’impianto Cemex a Saluggia, Sogin ipotizza di revocare il contratto per la costruzione

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Circa 100 famiglie rischiano di rimanere senza lavoro dopo la ventilata ipotesi che Sogin possa revocare il contratto per la costruzione del “complesso Cemex” di Saluggia, sito dove si contano circa 300 metri cubi di rifiuti liquidi radioattivi, di cui 125 a più alta attività, che provengono principalmente dalle campagne di riprocessamento degli  elementi di combustibile irraggiati condotte negli anni ’70 e ’80.

Proprio per solidificare quei rifiuti liquidi è partito un progetto che  prevede la realizzazione del complesso CEMEX (CEMentazione EurEX),  all’interno del quale i rifiuti saranno cementati e condizionati. A  luglio del 2020 è stato pubblicato un bando di gara  per i lavori di  completamento, vinto dalla CEMEX 2023.

Nei giorni scorsi  il Movimento 5 Stella ha portato in Consiglio regionale la voce dei  lavoratori del cantiere. Spiega Sarah Disabato, Capogruppo regionale M5S Piemonte:

“Nei giorni scorsi i giornali hanno raccontato le preoccupazioni dei  lavoratori dell’azienda, con il sindacato Feneal Uil Piemonte che ha  presentato una nota ufficiale alla Prefettura di proclamazione dello  stato di agitazione. Il timore è che possa venire revocato il contratto  di appalto per alcune problematiche sorte con la stazione appaltante  Sogin. La CEMEX 2023, sempre dalle colonne dei giornali, ha chiarito che  farà il possibile per dare continuità alla retribuzione dei lavoratori,  nonostante il fermo del cantiere. Ma nello stesso tempo non potrà  garantire l’occupazione a lungo termine dei dipendenti.

Oggi circa 100 famiglie rischiano di perdere un lavoro della durata di  10 anni, tra realizzazione dell’impianto e la fase di controllo e  manutenzione. È necessario che la Giunta regionale si adoperi in prima  persona per tutelare i posti di lavoro, prima che sia troppo tardi”.

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