Cittadini
Facciamo pArte, un intervento artistico alla scuola Salvemini a Mirafiori
Una scuola aperta e inclusiva, che nel suo quotidiano impegno per fare crescere gli apprendimenti di ogni studente sa accogliere tutti e farli lavorare insieme, anche con progetti che coinvolgono l’intera comunità scolastica e il proprio quartiere.
Questo è il contesto educativo in cui si sta svolgendo il progetto Facciamo pArte presso l’Istituto Comprensivo Gaetano Salvemini nel quartiere Mirafiori Sud a Torino, che è stato presentato oggi in occasione dell’inaugurazione di un intervento artistico sulla facciata dell’edificio di via Negarville.
Facciamo pArte è un progetto voluto da Fondazione Agnelli e dallo stesso IC Salvemini, in collaborazione con la Pinacoteca Agnelli: un percorso educativo partecipato e multidisciplinare fra architettura, narrazione, arti visive e performative, che è durato da maggio a oggi, coinvolgendo alunne e alunni della scuola primaria e le loro insegnanti in dialogo con un’artista. Parole e immagini sono state al centro di laboratori che hanno avviato un processo di riappropriazione degli spazi scolastici e portato all’intervento artistico sulla facciata dell’edificio, con un impatto sul quartiere.
Accolti dalla dirigente scolastica, Barbara Floris, insieme al Presidente della Fondazione Agnelli John Elkann e alla Direttrice della Pinacoteca Agnelli Sarah Cosulich, in rappresentanza dei due enti che hanno realizzato il progetto con la scuola, sono intervenuti alla presentazione il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, l’assessora all’Istruzione della Città, Carlotta Salerno, il Presidente della Circoscrizione 2, Luca Rolandi, e per l’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte, la Dirigente tecnica Elena Cappai.
L’idea nasce nel 2021 come parte di un dialogo fra Fondazione Agnelli e aziende del gruppo Exor sulle modalità di intervento nel campo dell’istruzione in ambito ESG (Environmental, Social, and corporate Governance). Lo sviluppo del progetto, declinato insieme alla Pinacoteca Agnelli, ha disegnato un percorso per coinvolgere in modo diretto studenti, famiglie e quartiere nell’umanizzazione degli spazi scolastici, per aumentare la conoscenza e il senso di appartenenza alla scuola e al proprio quartiere, per offrire un’occasione di essere protagonisti attraverso l’arte.
Il lavoro ha integrato processo educativo e artistico. Il percorso educativo ha creato un dialogo tra gli studenti e l’artista Elena Mazzi, scelta da Pinacoteca Agnelli per tradurre il processo partecipato in un intervento artistico site specific. Il progetto, che proseguirà nei prossimi mesi con un nuovo percorso educativo, ha in primo luogo coinvolto una classe della scuola primaria e una della scuola secondaria di I grado, per poi estendersi all’intera collettività dell’IC Salvemini.
I bambini, insieme alle loro insegnanti (e in alcune occasioni anche le famiglie), su suggestione dell’artista, hanno giocato e ragionato insieme su immagini e lettere, con l’obiettivo di trovare parole significative per la scuola e il suo contesto, da tradurre poi visivamente sulla facciata dell’edificio attraverso la proposta di rebus, da inventare e risolvere.
Al termine del processo sono stati scelti per le installazioni il sostantivo “umanità” e l’aggettivo “aperta”. Emerse dal dialogo dell’artista con gli alunni, queste due parole rimandano a una dimensione di inclusività che supera la sfera scolastica per abbracciare la collettività, stimolando riflessioni su diritti e cittadinanza.
La nuova facciata della scuola diventerà così lo scenario quotidiano per chi abita nei palazzi di fronte e passa davanti alla scuola.
L’IC Gaetano Salvemini si trova nella periferia sud di Torino, nel quartiere Mirafiori nel territorio della Circoscrizione 2, è articolato in 7 plessi di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado. Gli allievi sono 998, di cui 310 con cittadinanza straniera (soprattutto da Romania, Marocco, Perù, Egitto). Gli insegnanti sono 154, di cui 41 di sostegno. L’azione educativa della scuola ha definito come particolarmente rilevanti tre tematiche, intrecciate tra loro: inclusività, sostenibilità ambientale e arte.
“Oltre a ricerche che aiutano il sistema educativo italiano a essere più moderno e inclusivo, la Fondazione Agnelli – ha detto John Elkann – realizza anche progetti concreti per le scuole e con le scuole, con particolare attenzione alle situazioni dove maggiore deve essere lo sforzo per garantire a tutti opportunità formative di qualità. Con l’iniziativa di oggi, abbiamo unito le forze con la Pinacoteca Agnelli e con la comunità della scuola Salvemini per dare un messaggio di impegno e attenzione, nel segno dell’arte e della partecipazione, in un quartiere a cui siamo legati da sempre e che continua a essere per noi centrale”.
“L’opera di Elena Mazzi è il risultato di un processo partecipato – ha affermato Sarah Cosulich – ed è un contenitore di messaggi potenti e attuali, in grado di unire la comunità e di rappresentarla nel suo presente e nel suo futuro. Il rebus è il linguaggio che l’artista ha scelto per la sua installazione sull’edificio della scuola.
I rebus sono fatti per essere letti e interpretati, richiedono interazione, pongono domande, si aprono a tante possibilità. L’opera che vediamo oggi è l’opera di una comunità che speriamo si riconosca nei concetti di apertura e umanità e li renda punti di partenza per nuove riflessioni, ogni giorno.”
“Ogni fase del progetto – racconta Elena Mazzi – ha avuto a cuore la riflessione sul concetto di fare parte di una comunità scolastica e la possibilità di farlo attraverso l’arte. Si è discusso dell’uso di parole e immagini specifiche, partendo dalla struttura architettonica della scuola, luogo che i bambini vivono ogni giorno. Dalla struttura fisica dell’edificio si è poi passati a identificare un sentire comune di appartenenza, un essere parte di una comunità. Mi capita spesso di sviluppare un processo artistico attraverso l’uso di laboratori, momenti di condivisione e di scambio. Credo che l’arte sia un ottimo strumento di lavoro collettivo, proprio perché libero da concetti predefiniti. Lavorare con questi bambini è stato per me un tassello sicuramente importante. Il rebus unisce parola e immagine: portare questo linguaggio in codice a scuola è un modo per confrontarsi, con delicatezza e gioco, su un tema stringente: il riconoscimento dei diritti di bambini/e e adolescenti che si identifica con lo Ius Scholae”.
“La scuola deve essere il punto di riferimento per la collettività: questa è la mia visione, chiara e inclusiva – ha spiegato Barbara Floris – i nostri giardini, le aule, le facciate esprimono la nostra identità: una scuola che condivide con il suo territorio sogni, aspettative, preoccupazioni. È un percorso iniziato anni fa, che non si è interrotto con la pandemia. Alla Salvemini si perseguono l’inclusione e la valorizzazione delle competenze quali valori fondanti di questa identità, che favorisce il benessere e lo “stare bene” a scuola. In questo cammino abbiamo trovato nell’arte il modo migliore per esprimersi, per coinvolgere alunni, docenti e famiglie. Mirafiori Sud è un territorio complesso, ma proprio per questo stimolante. Un territorio che offre possibilità di co-progettazione con altre realtà, in una sinergia e comunità di intenti che ci sta facendo crescere e ci fa sentire sempre più parte di una realtà viva, effervescente, creativa ed entusiasta”.
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