Politica
Desirò: l’aeroporto di Caselle continua ad essere scollegato da Torino
“L’aeroporto di Caselle rappresenta quella che da sempre noi consideriamo una grande risorsa sprecata per la nostra Città. L’aumento dei voli per Roma e l’aggiunta di alcune tratte nazionali ed internazionali nei mesi scorsi, ne confermano le potenzialità, ma per avere ricadute effettive sull’economia torinese, la necessità di un ulteriore potenziamento anche nel traffico merci e la conclusione dei cantieri infiniti sugli assi viario e ferroviario di collegamento, sono più che mai evidenti”, così Claudio Desirò, di Italia Liberale e Popolare, commenta la notizia dei nuovi voli settimanali per la Capitale ed il ritardo dei lavori per il completamento dei collegamenti con lo scalo cittadino.
“Il cantiere ferroviario, strategico non solo per avere un collegamento rapido e diretto tra aeroporto e centro Città, ma anche come asse di trasporto interurbano per i tanti pendolari della bacino servito e come porta turistica per le Valli di Lanzo, ha subito un ritardo di oltre un anno e mezzo, sfavorendo non solo il territorio servito dalla linea, ma anche i quartieri della Città gravati dai cantieri che ne hanno condizionato la qualità di vita e la microeconomia”, aggiunge Desirò.
“Identici ritardi anche per l’apertura dello sbocco viario della bretella autostradale su Corso Venezia, con un cantiere che non avanza da mesi e la cui conclusione lavori viene da tempo procrastinata di volta in volta dall’attuale Amministrazione Comunale, che ha più volte annunciato, e poi rinviato, l’apertura del collegamento”, continua Desirò.
“Allo stato attuale, per il secondo anno consecutivo, Torino accoglierà un evento come le ATP Finals con uno scalo aeroportuale, di fatto, scollegato dalla Città. Anche quest’anno, uno degli eventi sportivi più importanti e seguiti a livello mondiale, non sarà sfruttato come vetrina internazionale per la nostra Città, che si presenterà piena di cantieri, priva di eventi diffusi e con i turisti in arrivo a Caselle che non potranno di usufruire di quei servizi di collegamento considerati normali all’estero in scali di pari dimensioni al nostro”, conclude Desirò.
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