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Studentessa universitaria violentata, ministra Bernini a Torino

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È iniziata dal Palazzo della Regione, in piazza Castello a Torino, la visita nel capoluogo piemontese del ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. Un visita importante dopo l’aggressione e lo stupro di una studentessa 23enne avvenuto nella residenza universitaria “Paolo Borsellino”.

“Siamo stati tutti profondamente colpiti, toccati e dispiaciuti per quello che è successo alla residenza ‘Borsellino’ però non vorrei che la tristezza e la gravità assoluta di questo evento, su cui è stata aperta un’indagine e di cui attendiamo l’esito, potesse in qualche modo far dimenticare l’eccellenza dell’ Università torinese e piemontese”.

“Sarebbe ingiusto – continua Bernini come riportato da ANSA – perché proprio i servizi di accoglienza, di alloggio, di mensa dimostrano l’eccellenza dell’offerta didattica complessiva”.

Per quanto riguarda la garanzia di sicurezza nelle residenze, “bisogna fare un bilanciamento tra le diverse esigenze – ha detto Bernini -, se mettessero vigilantes davanti alle palazzine alcuni studenti direbbero che si stanno militarizzando. È chiaro che nei luoghi di formazione bisogna sentirsi liberi e protetti.

Certamente si possono aumentare i livelli di controllo però attenzione perché l’aumento priva gli utenti della struttura di una parte delle loro libertà e credo che questo non sia compatibile con i loro desiderata. È evidente – conclude – che le mura di una residenza dovrebbero essere come le mura di casa ed è altrettanto evidente che con l’aumentare dell’insicurezza sociale questo diventa sempre più difficile”.

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