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Ho 75 anni e sono costretta andare a 100 km da Novara per una colonscopia urgente

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Riceviamo e pubblichiamo il racconto di una donna di 75 anni di Novara, che ci racconta il travagliato percorso alla ricerca di un esame medico nella sanità pubblica in Piemonte. Si tratta ovviamente di un caso specifico che non necessariamente rispecchia la situazione generale, tuttavia ci è sembrato il caso di riportarlo per segnalare l’inefficienza nel caso in questione.

“Sono una anziana di 75 anni.
Il 24 ottobre, alle ore 14,59 entro in pronto soccorso a Novara, Asl 13 con ambulanza richiesta al 118. Ho forti dolori addominali e supplico di avere un calmante. Mi viene dato il codice 531 azzurro (attesa massima 2 ore). Entro in visita alle 19.30 dopo 4,30 di dolore terribile. Esami, ecografia e finalmente calmante.

Solo alle ore 2.30 del 25 rientro in visita (dopo 11,30 ore su una barella in grande sala comune). Mi viene prescritta colonscopia e visita gastroenterologo (con ricetta in cui non compare la mia esenzione ticket) urgente per diverticolite con febbre.

Il 26 ottobre la mia dottoressa mi fa la richiesta per colonscopia urgente. Devo andare al CUP

Al CUP i computer sono lentissimi. Dopo 15 minuti compare proposta ad Alessandria alle 8.00 del mattino. Sono 60 km di distanza e io sono sola, ho 75 anni. Rinuncio.

Dopo altri 15 minuti compare proposta ad Acqui al 25.11 alle 10.30. Sono 100 km, ma non c’è altro. Quindi devo accettare?

Mi chiedo se sia giusto che a 75 anni debba andare a 100 km di distanza per fare una colonscopia, che naturalmente voglio in SEDAZIONE (visto il dolore dell’esame). Ma una anziana come me, con 1000euro di pensione deve pagare per essere curata?”

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