Piemonte
DemoS: Allontanamento Zero è pura propaganda e danneggia famiglie e bambini
Il Consiglio regionale del Piemonte ha appena approvato il Disegno di legge di riforma del sistema di affidamento dei minori proposto dall’assessore regionale leghista Chiara Caucino, il cosiddetto Allontanamento zero.
“La Giunta Cirio ha voluto modificare il sistema degli affidamenti dei minori allontanati dalle famiglie di origine. Un intervento normativo che si fonda su una visione errata della realtà da parte dell’assessore Caucino, come se in Piemonte si registrasse un numero eccessivo e allarmante di affidi. A smontare questo surreale immaginario ci sono i numeri e il lavoro dei professionisti che giornalmente sono impegnati a gestire situazioni complesse e delicate, un lavoro che rischia di essere compromesso dallo spericolato gioco della propaganda politica. Gli errori eventualmente commessi in altre parti del Paese non possono essere l’alibi per una strumentalizzazione che potrebbe distruggere in pochi mesi la credibilità di un modello di sostegno ai minori e alle famiglie in difficoltà, costruito in Piemonte in tanti anni” sottolinea Paola Ferrari, segretaria provinciale di Alessandria di DemoS-Democrazia Solidale.
“La legge Caucino sull’Allontanamento zero contiene molte inesattezze scientifiche e impone percorsi operativi troppo rigidi, senza peraltro prevedere le necessarie dotazioni finanziarie – aggiunge Ferrari – e ha sollevato un coro di critiche da parte di mondi molto diversi: università, famiglie affidatarie, assistenti sociali, sindacati, avvocati, consorzi socio assistenziali, Comuni. In Italia esiste già una legge – la 184 del 1983 – che tutela il diritto del minore a crescere nella sua famiglia. Non c’è bisogno di un’altra legge regionale. Servirebbero risorse aggiuntive, per svolgere azioni di supporto ai genitori e assumere nuovi educatori, medici, psicologi, assistenti sociali e per rendere stabili i contratti precari. Invece la legge del centrodestra non prevede risorse aggiuntive, ma mira a dirottare sulle famiglie d’origine le risorse oggi destinate alle comunità e alle famiglie affidatarie, senza considerare che in molti casi il distacco temporaneo del minore è necessario per proteggerlo. La legge, insomma, è pura propaganda”
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