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Il 24 ottobre si accendono i riscaldamenti nei palazzi Atc di Torino, ma solo 6 ore al giorno

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Si accenderanno lunedì 24 ottobre i termosifoni nelle case popolari di Torino e provincia ma, almeno all’inizio, per poche ore al giorno. Lo ha stabilito l’Atc, in linea con le misure di risparmio energetico per l’inverno 2022-2023 previste dal decreto Riduzione Riscaldamenti del Governo. La stagione termica partirà dunque senza ulteriori slittamenti ma con una riduzione del numero di ore di accensione: 6 invece di 13 (il tetto massimo previsto dal piano di contenimento nazionale dei consumi). Viste le temperature in linea con le medie stagionali (per le prossime settimane sono previste massime anche di 23 gradi nelle ore più calde della giornata) almeno per l’inizio di stagione il riscaldamento si accenderà la mattina, tra le 6 e le 9 e la sera, tra e 18 e le 21. Giù di un grado anche la temperatura massima, da 20 a 19 gradi.

«Abbiamo pensato di non ritardare ulteriormente l’accensione degli impianti per venire incontro alla necessità di comfort climatico delle tante persone anziane che vivono nelle nostre case – spiega il presidente Atc, Emilio Bolla – ma ridurremo il numero di ore riscaldate, almeno finché il clima ce lo consentirà. Una misura che, naturalmente, varrà anche per la nostra sede, seppur in orari diversi».

Negli stabili amministrati in regime condominiale sarà l’assemblea dei condomìni a decidere, tuttavia Atc ha indirizzato una comunicazione a tutti gli amministratori di condominio, invitandoli ad adottare quanto più possibile analoghe misure di risparmio.

L’obiettivo è quello di agire sul contenimento della domanda e sui costi in bolletta degli utenti e la previsione è di poter ottenere un risparmio, a fine stagione, fino al 15%. E, mentre è difficile fare previsioni su quanto sarà rigido l’inverno e quali saranno i consumi, la certezza è purtroppo quella di andare incontro ad una stagione di disagi e rincari: per questo nei mesi scorsi, proprio per venire incontro alla fragilità economica dei suoi utenti, l’Agenzia ha già previsto un aumento del numero di rate del riscaldamento, che ora sono “spalmate” su 12 mesi per alleggerire l’impatto degli aumenti del costo del gas già intervenuti.

«Siamo molto preoccupati –aggiunge il presidente Bolla – per l’impatto che questi aumenti avranno su famiglie già in grave difficoltà economica e per le quali, difficilmente, basteranno bonus e aiuti economici già previsti. Così come per il bilancio della nostra Agenzia: per il riscaldamento abbiamo già messo a bilancio 28milioni (contro i 15 della stagione precedente) e non è detto saranno sufficienti, secondo le ultime previsioni pare ne serviranno almeno 30. Oltre ad aiuti economici per le famiglie alle prese col caro bollette, serve un intervento sulle tariffe, su cui mi auguro il Governo agisca al più presto».

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