Meteo
A settembre 2022 in Piemonte ha piovuto il 70% in meno del solito
Arpa rende noto che anche l’autunno 2022 si è aperto con un mese di settembre caratterizzato da scarsi apporti pluviometrici e con soltanto due giornate in cui le precipitazioni medie in regione hanno superato la soglia dei 10 mm medi.
Il totale recita 57 mm caduti sul bacino del Po chiuso alla confluenza col Ticino, contro una media del mese di 103 mm nel periodo climatico 1991-2020 e un valore mediano di poco inferiore ai 70 mm. Sulla maggior parte del territorio montano, le anomalie percentuali negative di settembre si attestano tra il 70 e l’80% e solo in poche zone (biellese, alessandrino, novarese, alta Val Susa e alpi Marittime) il deficit è quantificabile attorno al 30%.
La precipitazione media totale registrata da inizio anno sul bacino alla testata del Po è ancora ben al di sotto della norma del trentennio di riferimento 91-20 (al di sotto del 5° percentile) con uno scarto totale negativo a fine settembre pari al 43%.
La distribuzione delle anomalie di precipitazione risulta anche a settembre “a macchia di leopardo” frutto del fatto che nella maggior parte dei casi, i pochi eventi pluviometrici osservati in Piemonte nel mese appena trascorso, hanno avuto natura convettiva e locale. Sono escluse le due giornate del 24 e del 30 settembre in cui le piogge sono state più diffuse e più consistenti, soprattutto alla testata dei bacini di Orba e Bormida.
Gli indici SPI (Indice Anomalia Pioggia) a 3,6 e 12 mesi ci illustrano la situazione inserendola in un contesto storico: se alla scala dei 3 mesi la regione risulta divisa tra nord (condizioni di siccità tra moderata e severa) e sud (condizioni di normalità ma tendente al secco) , le scale a 6 mesi e soprattutto a 12 mesi danno il quadro di un contesto di stress idrico ancora presente e con una inerzia che solo un resto dell’autunno piovoso e un inverno ricco di neve potrebbero risolvere, anche e soprattutto in vista della prossima annata agricola.
Per quanto riguarda le temperature, il mese di settembre è da dividersi in due parti: fino al 16 del mese, le temperature medie sono risultate costantemente al di sopra delle medie del periodo (+2.2°C), con punte anche oltre il 90° percentile del mese; dal 17 in avanti, la discesa di aria fredda artica ha provocato un brusco calo delle stesse, portando la regione ad un clima più autunnale, dove tutte le giornate sono risultate al di sotto della norma climatica 1991-2020 di circa 1.8°C.
Il risultato finale è stato quello di un mese di settembre sostanzialmente in linea con le medie storiche (+0.3°C) e leggermente più caldo nei territori regionali a sud del Po.
Le precipitazioni di settembre non sono state sufficienti a migliorare la situazione delle portate dei corsi d’acqua del reticolo idrografico principale e secondario, che continuano ad essere critiche e presentano importanti scostamenti negativi rispetto alla media storica di riferimento, con valori degli scarti superiori a quelli del mese scorso su gran parte dei bacini. Lungo l’asta del Po rispetto al mese scorso la situazione è lievemente peggiorata anche tenuto conto del fatto che i valori di portata osservati sono rimasti sostanzialmente invariati mentre sono cambiati quelli di riferimento che a settembre sono più alti.
Facendo riferimento ai deflussi misurati dai principali idrometri gestiti da Arpa Piemonte e contenuti nel B.I.S. (Bollettino Idrologico di Sintesi) la persistente situazione critica è evidenziata dal numero di stazioni che registrano, giorno per giorno, portate inferiori ai valori di magra negli ultimi 6 mesi. Nel mese di settembre la percentuale di stazioni con portata inferiore al valore di magra è stata superiore all’80% per tutta la seconda metà del mese. Le precipitazioni degli ultimi giorni del mese hanno lasciato praticamente invariata la situazione.
Il lago Maggiore, nel mese di settembre, ha registrato nei primi giorni un incremento dei livelli che si sono però riassestati sugli stessi valori del mese precedente e, attualmente, presenta un volume invasato disponibile di poco superiore al 10%.
Per i bacini artificiali la capacità di invaso, alla data del 30 settembre, risulta pari a 95 milioni di mc, corrispondente al 25% del valore massimo teorico complessivo.
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