Processo tangenti per la realizzazione del Terzo Valico, tra gli assolti anche Salini

Si chiude con l’assoluzione di parte degli imputati e 7 condanne il processo per le presunte tangenti per la realizzazione del Terzo Valico, il raddoppio ferroviario tra la Liguria e Milano.

Per l’accusa molte gare sarebbero state truccate. I pubblici ministeri Paola Calleri e Francesco Cardona Albini avevano chiesto la condanna per 27 imputati. Nel mirino della procura era finito il sistema con cui venivano smistati gli appalti da parte del general contractor individuato dallo Stato per la realizzazione dell’opera (53 km di cui 37 sotterranei, valore superiore ai 6 miliardi).

Tra gli assolti c’è anche Pietro Salini, Ad di WeBuild, per il quale erano stati chiesti 3 anni e cinque mesi per turbativa d’asta. La procura aveva contestato a Salini in particolare una telefonata con l’ex presidente Cociv Michele Longo: il primo chiedeva di escludere il cugino Claudio, che aveva lasciato nel 2005 l’azienda di famiglia per crearne una autonoma ed è poi morto in un incidente stradale, e il secondo lo rassicurava. Salini ha sempre rimarcato che “in tutte le conversazioni contestate si fa riferimento ad appalti ormai non modificabili”.

I giudici hanno condannato a 1 anno e tre mesi Giandomenico Monorchio, imprenditore figlio dell’ex ragioniere generale dello Stato Andrea, assolto. Giandomenico Monorchio è accusato di turbativa d’asta e corruzione, mentre il padre era accusato di turbativa d’asta per aver ‘sponsorizzato’ il figlio.

Assolto anche Ettore Incalza (turbativa d’asta) storico ‘grand commis’ delle maxi-opere, che si sarebbe speso per Monorchio. Assolto anche l’ex presidente del Cociv, il consorzio nato per realizzare l’opera, Michele Longo; assolti anche Stefano Perotti e Duccio Astaldi.

Condannato a un anno Ettore Pagani, il direttore generale del Cociv. Stessa pena per Piersandro Tagliabue e Massimiliano Tricomi. Fabrizio Fornasieri, Giorgio Zanuso e Diego Gandolfo sono stati condannati a 10 mesi.

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