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I cibi da consumare “preferibilmente entro il” non scadono quel giorno: cosa fare per evitare sprechi

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Con l’inflazione che galoppa e le spese che lievitano, è bene sapere che alcuni cibi non scadono o meglio, se conservati bene, possono essere consumati ben oltre la data consigliata sulla confezione. La dicitura “da consumare preferibilmente entro il” indica infatti un consiglio da parte del produttore in quanto dopo quella data gli alimenti potrebbero non avere più il sapore originale, ma di fatto non rappresentano un pericolo per la salute di chi li mangia.

Secondo i dati dell’ultimo rapporto di Waste Watcher, l’osservatorio nazionale sugli sprechi, ogni settimana in Italia buttiamo via 529 grammi di cibo a testa, che in tutto sono 30 chili l’anno e molto spesso capita perché non controlliamo le date di scadenza.

Se da una parte c’è un’indicazione perentoria a non utilizzare cibi “da consumare entro” una certa data, dall’altra ci sono in effetti alimenti che non scadono (quasi mai). Scopriamo quali sono.

La pasta e il riso, per esempio, possono essere cucinati anche molti mesi dopo la data di scadenza, se conservati in dispense pulite, in confezioni ermetiche e all’asciutto, questo perché l’umidità presente in questi prodotti è molto bassa, il che sfavorisce la presenza di microbi.

Lo stesso discorso vale per i legumi secchi, che essendo privi di acqua sono inattaccabili dai batteri, sempre che vengano tenuti al riparo da umidità, caldo e luce. L’unica accortezza è l’ammollo, che deve essere adeguato al grado di secchezza: aumentate le ore in acqua se li avete in dispensa da molto tempo.

Per il tonno in scatola, la scadenza consigliata è di 5 anni, ma oltre può essere tranquillamente mangiato, a patto che venga come al solito tenuto al fresco, al buio e chiuso. Prima di aprirlo controllate che la confezione non sia rigonfia, che nel caso di molti alimenti conservati segnala la presenza di proliferazione batterica, come quello del Clostridium Botulinum che produce la tossina botulinica. Comunque, una volta aperto il tonno va mangiato in un giorno.

La regola per le altre conserve, anche in vetro, è la stessa che per il tonno in scatola. Mangiate in sicurezza legumi e marmellate sempre che la confezione sia integra come quando l’avete comprata.

Il caso del miele è emblematico. Il prezioso frutto del lavoro delle api dura per anni grazie agli zuccheri e agli antibatterici naturali presenti in esso. Consumato dopo la scadenza al massimo sarà leggermente più scuro e duro, ma non cambiano le sue proprietà.

Il sale e lo zucchero sono conservanti naturali, usati in molti prodotti e nella tradizione, prima dei frigoriferi e freezer per tenere gli alimenti nelle dispense e nelle cantine in previsione di periodi di magra e per l’inverno. Le proprietà igroscopiche di questi due prodotti, cioè eliminano l’acqua dai cibi evitando la proliferazione di muffe e batteri, li rendono praticamente eterni. Se conservati adeguatamente possono essere consumati ben oltre la data di scadenza.

Infine, il caffé, prodotto caro e molto amato dagli italiani, può essere conservato per due anni, ma può essere consumato anche un anno dopo la scadenza consigliata, sempre se la confezione ermetica sia integra.

 

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