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Cominciata la demolizione della scuola Mosso a Chieri per realizzare il PArcoTessileCHierese

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Sono cominciati lunedì 19 settembre, i lavori per la riqualificazione dell’area occupata dall’edificio della ex scuola “Angelo Mosso” di via Tana, a Chieri.

Il compendio scolastico, che da anni versa in stato di abbandono e degrado, sarà demolito e al suo posto sorgerà il «PATCH-PArcoTessileCHierese», un’area verde di 10mila metri quadrati, con spazi attrezzati per il gioco e lo sport, che collegherà il Parco dell’area Caselli con il Parco Tepice del Pellegrino.

L’investimento complessivo è di 850mila euro, 530mila messi dal Comune di Chieri, 320 mila dalla Compagnia di San Paolo (il Comune di Chieri nel 2020 si è aggiudicato il bando “Restauro Ambientale Sostenibile”).

La ditta Rattalino Scavi, con sede in località Pessione, a Chieri, inizierà con la pulizia dell’area e la demolizione degli edifici. Le macerie saranno triturate in loco e utilizzate per il riempimento degli interrati. Si tratterà di un cantiere a basso impatto sia per il rumore sia per la movimentazione, infatti, verranno utilizzate strumentazioni e tecniche di ultima generazione al fine di ridurre al minimo i disagi per i residenti. Il termine dei lavori è previsto per il giugno del 2023.

La scuola Angelo Mosso fu dismessa una quindicina di anni fa. Dopo un periodo di abbandono, l’allora Giunta di centro destra (Lancione) decise di rendere edificabile l’area, prevedendo la realizzazione di una cinquantina di alloggi. Il Pd, allora all’opposizione, presentò un ricordo in Regione Piemonte e un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. Il bene venne comunque messo in vendita ma il promissario acquirente rinunciò ad andare in atto. Il Comune di Chieri, con la Giunta Martano prima e poi con la Giunta Sicchiero, dopo aver recuperato la piena disponibilità dell’immobile, decise di ridestinare l’area a servizi, riqualificandola a verde: con l’approvazione della variante 35 è stata definitivamente confermata la scelta urbanistica.

«Con il PArcoTessileCHierese inseriamo un polmone verde nel cuore della città, coniugando l’ambiente con la socialità-commenta il Sindaco Alessandro SICCHIERO-in questo modo trasformeremo un intero quartiere non costruendo nuovi palazzi ma realizzando un parco».

Il progetto è stato illustrato la scorsa settimana in un incontro pubblico dal Sindaco Alessandro Sicchiero e dalla Giunta (presenti gli assessori Flavia Bianchi, Elena Comollo, Antonella Giordano, Paolo Rainato e Raffaela Virelli).

Oltre alla piazza alberata principale, ci saranno un’area giochi, un campo da basket, la predisposizione per uno skatepark, un camminamento con panchine e un giardino del tessile con piante tintorie, richiamando così la memoria storica della città. Lo stesso nome del parco, PATCH, ovvero ‘pezza’, allude al fatto che collegherà due parti della città, ma vuole anche evocare la tradizione tessile chierese.

«Si tratta di un tassello molto importante nel sistema del verde cittadino-spiega l’assessore all’Edilizia, Rigenerazione e Manutenzione della città Flavia BIANCHI-vogliamo irrorare di verde Chieri, ampliando l’offerta naturalistica. Anziché un’ulteriore area residenziale con nuove abitazioni, un parco al servizio dei cittadini. Un progetto rilevante sotto il profilo non solo ambientale ma anche urbanistico e sociale. L’intervento di riqualificazione non interesserà l’area in cui sono state rinvenute le fondamenta di Sant’Andrea, la chiesa juvarriana demolita in età napoleonica, che sarà recintata in attesa che vengano prese decisioni con la Soprintendenza».

Grazie a 150mila euro di risorse residue si potranno realizzare ulteriori interventi e migliorie, soprattutto per quanto riguarda l’arredo e le attrezzature che favoriscano occasioni di socialità e, nel limite del possibile, la viabilità pedonale circostante e i parcheggi.

Il progetto del «PATCH-PArcoTessileCHierese», opera degli architetti Marco Maccagno e Cristina Cassavia, ha visto coinvolti nella predisposizione del dossier di candidatura il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, il Politecnico di Torino, Legambiente, l’associazione Tra Me e la rete delle associazioni ambientaliste, culturali e sociali chieresi che hanno contribuito alla preparazione del dossier di candidatura.

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