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Cultura

Alla Reggia di Venaria due corsi per imparare a suonare il corno da caccia

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Alla Reggia di Venaria due corsi per imparare a suonare il corno da caccia. Una proposta unica nel suo genere, a livello piemontese e italiano, sia nella proposta didattica sia nella location che la ospita e che davvero non potrebbe essere più idonea.

I corsi nascono per non perdere una tradizione legata alla residenze reali, anche quelle sabaude: proprio nella Sala Diana della Reggia di Venaria è conservato il ciclo delle cacce di Jan Miel (1659-1661). Le tele rappresentano numerosi corni da caccia a canneggio circolare, ritenuti attualmente la più antica testimonianza in Europa.

Il progetto è realizzato sulla base di atto d’intesa condiviso tra Accademia di Sant’Uberto, Regione Piemonte, Fondazione Ordine Mauriziano, Palazzina di Caccia di Stupinigi, Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, Città di Nichelino e Città di Venaria Reale e Liceo Classico Musicale Cavour di Torino, in collaborazione con il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.

I percorsi sono due.

Ogni lunedì alle 20,30 “L’arte musicali dei suonatori di corno da caccia. La trompe de chasse d’Orléans (XIX – XXI s.)». Tutti possono iscrivesi, non sono infatti richieste particolari conoscenze musicali. A disposizione dei partecipanti, ci saranno anche gli strumenti acquistati appositamente dall’Accademia di Sant’Uberto. Il corso sarà tenuto da insegnanti, formatori specializzati in trompe de chasse dell’Equipaggio della Regia Venaria.

L’arte musicale dei suonatori di corno da caccia è stata inserita nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO il 17 dicembre 2020 grazie a una candidatura multinazionale firmata da Francia, Belgio, Italia e Lussemburgo: per il nostro Paese, ha contributo al dossier proprio la torinese Accademia di Sant’Uberto.

La trasmissione del sapere e la promozione della pratica legata a questo strumento rientrano tra gli obiettivi del riconoscimento UNESCO. Per questo, l’Accademia di Sant’Uberto ha previsto quest’attività di formazione: chi vorrà potrà poi far parte dell’Equipaggio della Regia Venaria o formare nuovi gruppi sul territorio piemontese, riuniti in un’unica comunità di suonatori.

La seconda proposta si intitola “Il corno da caccia nella musica d’arte (XVII-XVIII s.)”: durerà otto weekend, a cadenza mensile, a partire da venerdì 23 settembre e, a giugno, prevede il saggio finale. Si rivolge a giovani cornisti che vogliono avvicinarsi al mondo della musica antica, ma anche ai cornisti amatori. Insomma, in questo caso, bisogna già avere qualche conoscenza in materia. Gli incontri si svolgeranno sotto forma di lezioni concerto e prevedono sia delle lezioni frontali, sia delle lezioni di gruppo. Verranno messi a disposizione degli strumenti antichi per chi non ne possedesse. La sede del seminario sarà la Venaria Reale ma alcuni incontri in programma potrebbero svolgersi in altre prestigiose residenze di grande rilievo storico artistico, collegate alla storia del corno da caccia.

Docente d’eccezione sarà Ermes Pecchinini che si è dedicato allo studio del corno naturale dai primi Anni Novanta e che collabora e ha collaborato con le principali orchestre italiane ed europee attive nell’ambito della musica antica.

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