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Flashback festeggia la decima edizione e inaugura Flashback Habitat con la fiera d’arte di novembre
Flashback Art Fair arriva quest’anno alla decima edizione e inaugura un nuovo importante spazio nel quartiere di Borgo Crimea a Torino, in corso Giovanni Lanza n. 75. A partire dalla fiera d’arte che si svolgerà dal 3 al 6 novembre 2022, si apriranno le porte di Flashback Habitat, un grande hub culturale nato con l’obiettivo di dare nuova vita a un immobile inutilizzato, che oggi rinasce grazie allo strumento urbanistico dell’uso temporaneo deliberato dal Comune di Torino e a un accordo che l’Associazione Flashback ha stipulato con il Gruppo Cassa Depositi e Prestiti.
Nell’attesa di questo importante inizio, l’Associazione Flashback ha avviato da maggio la nuova edizione di Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto il progetto di arte urbana ideato da Alessandro Bulgini che vede quest’anno come curatore Jon Gnarr, affermato artista e ex sindaco di Reykjavík.
Flashback Habitat, la nuova sede
Flashback Habitat, Ecosistema per le Culture Contemporanee è il progetto che dà il nome alla nuova sede delle attività dell’Associazione Flashback. Il progetto, con la direzione artistica di Alessandro Bulgini, concretizza l’intento già sviluppato di far entrare l’arte nella quotidianità di ciascuno di noi e di ridare vita a quanto è stato dimenticato, trascurato, siano esse opere, luoghi o persone.
Con la creazione di Habitat si innesca un processo di rinnovamento urbano in Borgo Crimea che ha l’obiettivo di rigenerare più di 20.000 mq di spazio attualmente in disuso dato in concessione all’Associazione e immerso in una grande e potente area verde. I quattro edifici coinvolti nel corso degli anni hanno ospitato l’Istituto Provinciale per l’Infanzia e la Maternità (IPI) e successivamente la sede della Provincia di Torino.
Borgo Crimea è un quartiere nato con un’anima duplice, da un lato la collina dall’altro il fiume Po, da un lato le proprietà nobiliari dall’altro l’attività dei lavandai, un quartiere dove la natura conserva ancora un importante ruolo di spartiacque.
Il termine habitat indica il posto dove “abitiamo” – commenta Alessandro Bulgini – dove viviamo e cresciamo, quel luogo inserito in un ecosistema dove interagiamo tra di noi e l’ambiente che ci circonda; Flashback Habitat vuole essere quell’ambiente dedicato all’arte e alla cultura dove sviluppiamo la nostra creatività e troviamo quel nutrimento essenziale per l’anima, un luogo parte di un ecosistema aperto, proteso verso le relazioni.
L’idea dell’hub è di ospitare progetti che possano spaziare tra le arti contemplando l’interazione tra le culture, uno spazio sia espositivo che di formazione con studi, laboratori, sale di consultazione e di produzione: attraverso la multidisciplinarietà, si crea un luogo dove fruire dei contenuti, crearne e imparare, dove incontrarsi, discutere e far vibrare energie creative, anche dedicando un’area all’incontro, alla ristorazione e all’acquisto e consultazione di libri.
Flashback si riafferma quindi come un format innovativo anche nella scelta della sede, concentrandosi sulla capacità di guardare a ciò che già esiste, a ciò che è stato trascurato per ribadirne l’esistenza e la forza, esportando lo stesso modus operandi che è stato il tratto distintivo sia della fiera d’arte antica e moderna che delle attività nelle periferie.
Flashback Art Fair, dieci edizioni per una fiera unica sul panorama internazionale
Flashback Art Fair, che si terrà dal 3 al 6 novembre 2022 nel nuovo quartier generale di corso Giovanni Lanza 75 a Torino, negli anni ha rafforzato la sua presenza sul panorama nazionale e internazionale come confermano i sempre maggiori visitatori – oltre 18.000 nel 2021 – e il numero degli espositori, che quest’anno toccano quota 50 adesioni. Grande qualità delle opere d’arte in fiera, mostre temporanee di livello, incontri con esperti di settore, attività educative, eventi e ora il nuovo progetto Habitat consolidano la fiera dove “l’arte è tutta contemporanea”, come recita da sempre il suo slogan, come un unicum nel panorama italiano delle fiere d’arte.
A partire da novembre 2022, inoltre, Flashback Habitat, Ecosistema per le Culture Contemporanee diventerà un luogo in cui sviluppare un percorso legato all’arte in senso più ampio, un nuovo punto di riferimento per la comunità che si realizza nel corso di tutto l’anno: il progetto si espande in un insieme organico di attività dedicate all’arte, dai Flashback Special Projects, che si svolgono durante tutto l’anno, alla Flashback Art Fair, per tentare di connettere in profondità zone temporali diverse: l’antico, il moderno e il contemporaneo nel suo farsi.
Da un lato, l’evento fieristico si afferma come appuntamento imperdibile, dall’altro diventa il nuovo inizio di un percorso ancora più ambizioso.
Opera Viva, il Manifesto: gli appuntamenti con l’arte urbana
Nel programma dell’associazione Flashback, da sempre dedicato a ciò che è trascurato, nello specifico le periferie, ha preso il via a maggio l’ottava edizione di Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto il progetto di arte urbana ideato dal 2015 da Alessandro Bulgini quest’anno curato dall’artista islandese Jón Gnarr. Questo format espositivo, nel corso degli anni, ha portato a Torino più di 40 artisti internazionali, interpreti dello spazio pubblico di 6×3 metri che campeggia in piazza Bottesini in Barriera di Milano. Per l’edizione del 2022, Gnarr ha associato il suo significativo lavoro a quello di sei artisti del panorama contemporaneo islandese per creare un’opera corale.
Il primo intervento è stato affidato al famoso fumettista Hugleikur Dagsson, noto per il suo umorismo pungente, con il manifesto What has Happened?
La fotografia Smartphone Sovereignty (2022) dell’enfant terrible Snorri Ásmundsson è stata la protagonista del secondo appuntamento: scattata a Los Angeles ma con soggetti islandesi, rappresenta una satira contro il consumismo.
Il terzo manifesto è firmato dagli artisti Libia Castro e Ólafur Ólafsson: Il Tuo Paese non Esiste (Your Country Doesn´t Exist) è un progetto nato nel 2003 che affronta il tema dell’identità nazionale e ha viaggiato da una nazione all’altra – Bosnia e Herzegovina, Ungheria, Olanda, Islanda, Stati Uniti – in contesti e media differenti.
L’appuntamento per il mese di agosto è di Elsa Yeoman nota per porre il cibo al centro della sua indagine, attraverso una ricerca di colori, di estetica e di linguaggi che siano afferenti a questo tema.
Il prossimo artista – la cui opera verrà presentata il 14 settembre – sarà Shoplifter (Hrafnhildur Arnardóttir), conosciuta per le sue sculture e installazioni site specific contraddistinte da un umorismo delicato. Con il manifesto Fuzzy Smile, l’artista vuole sottolineare come ogni giorno usiamo emoji e smiley per esprimerci in vece delle parole.
Il progetto proseguirà ai primi di ottobre con un’opera dello stesso Jon Gnarr e si concluderà alla fine di ottobre con un’opera di Alessandro Bulgini.
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