Politica
Torino, Elezioni politiche: Luigi De Magistris lancia Unione Popolare
L’ex magistrato ed ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, è approdato a Torino per presentare la lista Unione Popolare in vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. L’evento si è svolto all’interno della Cavallerizza Reale per poi spostarsi sul fiume Po.
Intenzione di De Magistris è riuscire a presentare liste in tutta Italia: “Una grande impresa di cittadini e cittadine considerato che lo stiamo facendo con la gente in vacanza e gli uffici chiusi”.
Tra i candidati presentati oggi, oltre all’ex consigliere comunale M5s Damiano Carretto c’è, capolista, lo storico Angelo D’Orsi, che era stato candidato sindaco a Torino.
In particolare, alla Camera a Torino nella lista proporzionale il capolista sarà D’Orsi, poi Francesca Bertini, Damiano Carretto e Alessandra De Rossi. Alla Camera in provincia la capolista sarà Fiorenza Arisio, poi Fausto Bruno Cristofari, Giulia Sopegno e Stefano Alberione. I collegi uninominali per la Camera saranno così divisi: U01 a Elisabetta Forni; U02 a Luigi Celebre; U03 a Rosa Bartimoro.
Per quanto riguarda il Senato il capolista sarà Emanuele Nego, poi Maria Teresa Silvestrini, Luigi Saragnese e Isabella Liguori. Collegio uninominale U01 ad Adriano Scanga e U02 a Daniela Alfonzi.
“Ci stiamo mettendo la testa il cuore e l’anima” spiega D’Orsi non nascondendo perplessità sulla scelta della data del 25 settembre per le elezioni. “Credo che abbiamo fatto un errore: quello di non scendere in piazza quando si decise la data. È stato un mezzo colpo di Stato. Non è mai successo nella storia di questo paese che si votasse così a ridosso dell’estate. il nostro primo obiettivo è farci conoscere e poi far vedere la differenza e che il nostro è voto utile.
Le nostre parole d’ordine sono: no alla guerra, no alla sudditanza di Italia alla NATO e all’accettazione che la UE sia diventata appendice della Nato. C’è poi la questione ambientale che è fondamentale perché – aggiunge D’Orsi – la transizione ecologica non è stata neanche avviata. Piuttosto che aumento delle spese militari servono nuovi fondi per la sanità pubblica e per rendere la scuola, che dai governi negli anni è stata quasi distrutta, un elemento di centralità per la crescita del Paese”.
Tra i punti del programma l’introduzione del salario minimo, lotta alla povertà, il miglioramento della sanità pubblica, investire in ricerca e cultura.
Qui il programma di Unione Popolare.
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