Cronaca
Torino, 21 magazzinieri di Zara protestano per l’imminente licenziamento
Questa mattina, mercoledì 13 luglio, 21 magazzinieri che lavorano da Zara hanno protestato davanti al negozio in via Roma a Torino contro l’annuncio del loro licenziamento.
“Da dieci anni – raccontano i dipendenti Zara in un volantino distribuito ai cittadini – lavoriamo come magazzinieri presso e dentro i negozi di abbigliamento, e facciamo in modo che voi possiate avere un servizio di qualità utile per i vostri acquisti in quanto teniamo in ordine e sistemati i vari articoli. Da 20 giorni ci hanno comunicato che dobbiamo prestare il nostro lavoro per una nuova azienda che ci vuole trasferire a circa cinquanta chilometri dal nostro luogo di lavoro senza la certezza di una prospettiva di un futuro di lavoro. Il 15 luglio scade il contratto con la nostra azienda, e pertanto saremo tutti licenziati senza scrupolo, per gentile mandato di chi abbiamo dedicato una buona parte della nostra vita lavorativa e cioè Zara”.
“Nelle scorse settimane la società Dhl Supply Chain ha avviato le procedure per la cessazione dell’appalto affidato ad Ashel Group, con il subentro della nuova società – riferisce Raffaele Marino della sigla Fit Cisl Piemonte – Due giorni fa però lo scenario cambia quando ci comunicano che i magazzini torinesi verranno chiusi per poter organizzare lo spostamento nella nuova sede di Leinì. Ci hanno detto che tutti i 21 lavoratori verranno assunti nell’ambito del nuovo appalto, ma ci sono ancora troppe incognite – continua Marino –. Chi accetterà il trasferimento a Leinì ha bisogno di un sostegno importante, la comunità che lavora da anni dentro questi magazzini non è automunita e per loro sarebbe un grosso disagio spostarsi così tanto, chiediamo di venire loro incontro sul piano della mobilità. Per chi invece rifiuterà la nuova proposta, chiediamo che venga favorita un’incentivazione all’esodo”.
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