Cronaca
Torino, blitz contro la ʾndrangheta: 39 arresti, sequestrati droga, armi e denaro – VIDEO
Alle prime luci dell’alba di oggi, martedì 12 luglio, un blitz della polizia ha interessato varie province italiane tra Piemonte, Lombardia e Campania, per smantellare l’organizzazione di stampo mafioso del boss della ʾndrangheta che operava a Torino, Vittorio Raso, arrestato il 21 giugno scorso a Barcellona, dove si trovava in latitanza.
Le città e le province coinvolte dal blitz delle forze dell’ordine sono Torino, Asti, Alessandria, Milano, Varese e Napoli.
Sono 28 le persone nei confronti delle quali i poliziotti della questura di Torino hanno dato esecuzione alle misure cautelari emesse dal giudice per le indagini preliminari del tribunale torinese.
Si tratta di venti custodie cautelari in carcere, sei arresti domiciliari e due obblighi di dimora, emesse per diversi reati: associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, plurime cessioni di ingenti quantitativi di droga (hashish, marijuana e cocaina), violazione della normativa in materia di armi, riciclaggio, reimpiego di denaro provento delittuoso, rapina e ricettazione. Contestata anche l’aggravante del numero di persone superiori a dieci e della disponibilità di armi.
L’attività investigativa che ha portato a questi risultati è iniziata nell’ottobre 2019, subito dopo la dichiarazione di latitanza di quello che, in seguito, si è rivelato il boss del gruppo criminale.
L’uomo agiva in Spagna, dove acquistava e rivendeva ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, rifornendo i mercati di numerose città italiane.
Durante la sua latitanza il boss ha organizzato la sua associazione criminale, utilizzandola per distribuire in Italia la droga acquistata in Spagna.
Gli investigatori della Squadra mobile di Torino hanno quantificato il presunto volume d’affari dell’organizzazione in diversi milioni di euro, accertando che questo denaro veniva poi fatto circolare attraverso il metodo “Hawala” (sistema di trasferimento informale, basato sulla fiducia e sull’onore dei soggetti incaricati al trasferimento del denaro).
Il gruppo aveva anche la disponibilità di numerose strutture immobiliari utilizzate come magazzini, mezzi di trasporto dotati di doppio fondo con accesso elettronico, nonché telefoni cellulari criptati acquistati all’estero.
Lo scorso 22 giugno anche il leader dell’associazione criminale è stato arrestato in Spagna in virtù di alcuni mandati di arresto europei, e sono attualmente in corso le procedure per l’estradizione nel nostro Paese.
Durante l’indagine erano già state arrestate 17 persone e sequestrati 800 chili droga (hashish, marijuana e cocaina), due pistole revolver, due fucili mitragliatori, un fucile con mirino ottico, centinaia di munizioni, 12 chili di materiale esplodente e oltre un milione di euro in contanti.
Complessivamente nell’operazione sono stati impiegati circa 200 operatori della Polizia di Stato provenienti dalla Squadra mobile e da altri uffici della questura di Torino, operatori delle Squadre mobili del Piemonte e della Valle d’Aosta, specialisti del Reparto volo di Milano, Unità cinofile di Torino, operatori della Polizia scientifica e numerosi equipaggi dei Reparti prevenzione crimine di Piemonte, Lombardia, Liguria e Toscana.
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