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Ambiente

Confagricoltura Piemonte: per combattere la siccità serve la dichiarazione di calamità naturale

Redazione Quotidiano Piemontese

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Lo stato di emergenza per siccità decretato dal governo Draghi è un primo passo importante. Adesso è necessario che anche il ministro Patuanelli dichiari l’eccezionalità della calamità perché si possano attivare le misure previste per ristorare i danni del settore agricolo”.

Il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia torna a sottolineare l’esigenza che il governo metta in atto tempestivamente tutte le iniziative utili per contribuire ad alleviare le enormi difficoltà che stanno subendo le imprese agricole a causa della carenza idrica, dalla riduzione dei raccolti all’aumento dei costi di produzione condizionati dai rincari del prezzo dei carburanti e dell’energia.

“I nostri tecnici sul territorio, una rete di 40 agronomi, forestali, periti agrari, agrotecnici, veterinari – spiega Enrico Allasia – hanno elaborato una proiezione dei danni della siccità: risulta già compromessa oltre il 30% della produzione lorda vendibile. Al netto di eventuali ulteriori aggravamenti che potrebbero riscontrarsi qualora si registrasse un’ulteriore prolungata assenza di precipitazioni, i mancati ricavi oggi assommano a 1,2 miliardi di euro solo per il Piemonte, con i maggiori danni sulle produzioni cerealicole di mais, riso, ma anche a livello di frutticoltura, orticoltura e viticoltura”.

Le piogge degli ultimi giorni, che hanno anche portato vento forte e grandine che in alcune zone hanno causato gravi danni, hanno in parte attenuato gli effetti della siccità. “In alcune aree le precipitazioni hanno raggiunto livelli di 40-45 millimetri di acqua – spiega Allasia – che consentiranno la sopravvivenza delle coltivazioni per un paio di settimane, con la speranza che nuove successive precipitazioni possano mitigare gli effetti della siccità. In prospettiva – dichiara Enrico Allasia – dobbiamo impegnarci a costruire, in tempi rapidi, un progetto di potenziamento della rete irrigua esistente di costruzione di nuovi invasi: senza acqua non si può produrre”.

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