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Cultura

Dal 1° luglio apre a Settimo Torinese il Museo della Chimica ispirato all’opera di Primo Levi

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Arriva a Settimo Torinese il MU-CH | Museo della Chimica, nell’ex Siva (fabbrica in cui lavorò Primo Levi) il primo museo interattivo dedicato alla chimica che si presta alla didattica per bambini e adolescenti. L’apertura al pubblico è prevista venerdì 1 luglio.

E’ un museo dinamico, in cui i visitatori potranno concretamente fare esperimenti chimici e mettersi in gioco in prima persona. Gli obiettivi del MU-CH sono stupire, insegnare, divertire ed entusiasmare, in un museo che fa propria la missione di divulgare la scienza con metodi e approcci innovativi. Anche l’estetica, infatti, gioca un ruolo cruciale: le installazioni sono di colori vivaci e freschi, con l’obiettivo di stimolare il visitatore e coinvolgerlo il più possibile. Il MU-CH più che un museo in senso tradizionale, si configura come un’esperienza.

Il museo nasce nell’ex fabbrica di vernici Siva, il cui laboratorio era diretto da Primo Levi, dopo un importante intervento di recupero e riqualificazione degli spazi. La struttura ospiterà diverse sale, tra cui un Bookshop, una sala conferenze, il C-Lab – un laboratorio scientifico specializzato, in cui si potrà sperimentare in sicurezza -, la Sala lettura con il Planetario. Lo spazio principale sarà quello dedicato alla mostra permanente con 28 exhibit di chimica ed esperimenti – analogici e digitali – che tutti i visitatori potranno provare: l’esposizione sarà divisa in cinque zone dedicate a un argomento differente della chimica, e sarà possibile approfondire attraverso esperimenti e installazioni interattive. Una stanza peculiare, che rispecchia gli obiettivi e il tono del MU-Ch, è il Chemical bar: un American-bar anni ’80 dove al posto di cocktail vengono servite reazioni chimiche. Grazie alla collaborazione con il Centro Levi si potrà visitare quello che fu l’ufficio di Primo Levi, allestito con video installazioni e alcuni panel per far conoscere la vita e l’opera del grande scrittore e chimico.

Un museo che nasce per i ragazzi ma che è una bella esperienza anche per gli adulti che, magari come me, hanno della chimica un ricordo scolastico non proprio felice. Qui, ci si avvicina alla materia in maniera sorprendente e divertente.

Grande importanza è stata data all’inclusività che si estende, oltre alla struttura architettonica, privata di tutte le barriere, anche ai contenuti e ai testi presenti nella pannelli interni, proposti in italiano e in inglese, e con caratteri ad alta leggibilità.
Per tutte le informazioni su visite e orari, vi rimandiamo al sito: mu-ch.it .

Nicoletta Lucheroni per QP foto Paolo Pavan

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