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Secondo un’indagine Ires i piemontesi sono soddisfatti dei medici di famiglia e dei servizi ospedalieri

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La pandemia sembra aver rafforzato nell’opinione dei piemontesi l’importanza e l’utilità dei servizi pubblici, in particolare nel settore della sanità.

Focalizzando l’attenzione su quelli connessi alla salute, si conferma il primato dell’apprezzamento per i medici di famiglia: il 79,4% delle persone intervistate ha espresso un giudizio positivo, dichiarandosi abbastanza (63,7%) o molto soddisfatto (15,7%), in leggero aumento rispetto all’anno precedente (78,4%).

I più soddisfatti sono i giovani con età compresa tra 18 e 24 anni (87,7%) e le persone con età maggiore di 64 anni (84,6%), fascia in cui si concentra un ricorso maggiore al medico di medicina generale.

Una maggiore frequenza di giudizi positivi si riscontra nel quadrante Metropolitano (82,2%), seguito dai quadranti Nord Est, Sud Est (quasi 77%) e Cuneese (75,2%).

Sui servizi pubblici ospedalieri il 70,8% delle persone esprime un giudizio positivo dichiarandosi abbastanza (63,0%) o molto soddisfatto (7,8%), anche questo dato è in aumento di un punto percentuale rispetto all’anno precedente.

Le donne sono un po’ più soddisfatte degli uomini (72,3% verso 69,2%), così come i giovani (18-24 anni) e gli over 64, analogamente a quanto riscontrato per il medico di famiglia.

Emergono importanti differenze territoriali: l’apprezzamento dei servizi ospedalieri è superiore nel quadrante Cuneese (79,7%), minore nei quadranti Nord Est (72,2%), Metropolitano (71,4%) e Sud Est (59,1%).

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