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Cronaca

Cuccioli dall’Ungheria per rivenderli come nati in Granda: molti morivano o si ammalavano durante il viaggio

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Le indagini sono partite nel 2016 da parte dei Carabinieri Forestali con l’operazione “Nero Wolf” su segnalazione di tre padroni di cani, nello specifico di Cavalier King, acquistati dall’allevamento di San Pietro del Gallo a Cuneo, per la presenza di malattie negli animali. Gli inquirenti hanno poi scoperto che l’allevatore cuneese C.B. in collusione con un cittadino di Gorizia D.M., titolare di un allevamento in Ungheria, trasportava clandestinamente dal Paese dell’est Europa cuccioli ancora troppo piccoli per essere allontanati dalla madre o per affrontare un viaggio così lungo.

I cani venivano poi certificati da S.B. una veterinaria cuneese, accusata di esercizio abusivo della professione e che in udienza preliminare ha patteggiato la pena. Il pm Onelio Dodero ha chiesto per il cuneese e il goriziano rispettivamente 3 anni e 6 mesi e 11 mesi di reclusione oltre al pagamento di 12 mila euro di multa. La pena è più alta per C.B. perché oltre all’accusa di traffico illecito di animali da compagnia deve rispondere di riciclaggio, frode ed esercizio illecito di una professione.

Gli imputati difesi dagli avvocati Luciano Paciello per C.B. e Michela Giraudo per D.M, hanno chiesto l’assoluzione in quanto non ci sono prove di colpevolezza. La sentenza verrà proclamata il prossimo 11 luglio dal giudice Giovanni Mocci.

Altri 60 cani circa sono stati sequestrati e affidati alla Lida, che insieme ad altre due associazioni animaliste, Nogez e Anpana, si sono costituiti parte civile.

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