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Ambiente

Cassardo: l’estate 2022 calda come quella del 2003, ma sta piovendo molto meno

Gabriele Farina

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Il Professor Claudio Cassardo, del dipartimento di Fisica di Università degli Studi di Torino, ha presentato un’interessante analisi sulle differenze tra l’estate 2003, storicamente riconociuta come caldissima, e quella del 2022 che stiamo per affrontare.

Il Professor Cassardo ha analizzato i dati registrati sul tetto dell’istituto di fisica, a Torino nel 2003 e nel 2022.

“Si nota la fortissima anomalia pluviometrica negativa di quest’anno. – scrive Cassardo – Il 2003 fu l’anno dell’estate caldissima, il cui record stagionale ancora resiste in molte località piemontesi. Le prime ondate di calore iniziarono a maggio e sono visibili nell’andamento della temperatura massima, ma sostanzialmente – a livello termico – le due annate per ora si sono equivalse.”

La differenza però la fanno le differenti precipitazioni.

“Un nostro studio (lo trovate qui) – continua Casardo – dimostrò che le poche precipitazioni registrate nella stagione precedente contribuirono, nel 2003, all’accentuazione degli effetti dell’ondata di calore estiva soprattutto sul Piemonte occidentale e settentrionale, normalmente più piovosi. Con un terreno più secco, la radiazione netta non viene usata per l’evapotraspirazione (per mancanza di acqua nel suolo da evaporare) e viene quindi spesa tutta come calore sensibile, surriscaldando terreno e atmosfera. Questo è chiamato il feedback dell’umidità del suolo.”

“Con questi presupposti, – chiude -possiamo affermare che ci sono tutte le condizioni perché quest’anno si sviluppi un altro feedback di questo tipo nella stagione estiva appena iniziata. Sottolineo che questa non è una previsione, ma una semplice considerazione che si basa sull’analisi dei dati.
Ah, a proposito di dati, dimenticavo: nell’estate 2003, in Europa, morirono di caldo oltre 50000 persone.”

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