Cronaca
Voto di scambio politico mafioso, Roberto Rosso condannato in primo grado a 5 anni di reclusione
Cinque anni di reclusione. E’ la condanna inflitta in primo grado dal tribunale di Asti all’ex assessore regionale, Roberto Rosso, per voto di scambio politico mafioso. Per lui i pm Paolo Toso e Monica Abbatecola avevano chiesto 11 anni, la sua difesa il proscioglimento.
Nel processo Carminius, contro le presunte cosche della ‘ndrangheta a Carmagnola e nella cintura sud di Torino, sono 29 gli imputati, tra cui 13 per associazione mafiosa.
Condannato a 7 anni anche l’imprenditore Mario Burlò per concorso esterno in associazione mafiosa.
Le indagini hanno evidenziato incontri con personaggi politici piemontesi, alcuni dei quali promossi da un immobiliarista, Ivan Corvino. I pm sostengono che la criminalità avesse tentato di infiltrarsi nell’imprenditoria piemontese. Allo stesso Burlò – dichiaratosi estraneo all’accusa di collaborazione con la ‘ndrangheta- fu proposto dai politici un interessamento alle aziende in crisi, come Arcelor Mittal, Embraco e Manital.
Il reato contestato a Rosso consiste nell’avere chiesto appoggio elettorale, pagando 7.800 euro, a due presunti boss, Onofrio Garcea e Francesco Viterbo, già condannati in primo grado, quindi con una modalità di voto di scambio politico mafioso. Al momento della lettura della sentenza l’ex assessore non era presente. E’ stato inoltre condannato a risarcire Fratelli d’Italia, parte civile, per 75mila euro.
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