Cronaca
Peste Suina, Coldiretti Novara-Vco: insufficiente il numero di cinghiali abbattuti
“Non è ammissibile che ad oggi siano stati abbattuti solamente poco più di 2.000 cinghiali quando l’obiettivo è quello di arrivare almeno a 50 mila. A sei mesi ormai dal primo caso di peste suina africana rilevato in Piemonte e a oltre due mesi dalla firma dell’ordinanza regionale per il depopolamento dei cinghiali ci sono azioni ancora completamente inattuate e sta mancando, da parte della Regione, delle Province, degli istituti venatori e dei Parchi, una sinergia ed una collaborazione utile a far partire tempestivamente l’operatività di tutti i contenuti innovativi dell’ordinanza del 15 marzo scorso”.
È quanto evidenziano il presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il direttore Francesca Toscani in occasione del blitz degli agricoltori, cittadini e istituzioni in piazza SS. Apostoli a Roma.
Dopo settimane di inspiegabile silenzio, nella giornata di mercoledì 24 maggio, la Provincia di Novara ha annunciato di iniziare il piano di depopolamento, allineandosi con il decreto della Giunta Regionale, organizzando un corso di formazione per i soggetti attuatori.
La Provincia di Verbania, invece, ha optato di proseguire le operazioni di contenimento senza iniziare quelle di depopolamento dei cinghiali. Ad intervenire saranno quindi, esclusivamente su segnalazioni, le guardie venatorie, con il contributo di cacciatori, appositamente formati, sotto il coordinamento della Provincia stessa.
“Dal primo caso di peste suina africana riscontrato, sono ora 125 i casi positivi appurati sul territorio piemontese – continuano Baudo e Toscani – Non nascondiamo la nostra forte preoccupazione nel caso in cui la positività di Psa possa manifestarsi nel nostro territorio. Inoltre, vista la forte e continua presenza dei cinghiali, si intende alzare nuovamente l’attenzione affinché vengano tutelate le semine.
Finalmente dopo tanta attesa la Provincia di Novara ha deciso di schierarsi a favore del piano. Speriamo che anche la Provincia di Verbania nel prossimo futuro possa iniziare questa campagna. Auspichiamo quindi che la nostra preoccupazione venga colta dalle istituzioni e che al più presto vengano presi in considerazione interventi concreti per arginare la problematica”.
“La situazione è diventata insostenibile con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale, che vegetale – evidenziano – Le amministrazioni provinciali, gli ATC e CA che stanno di fatto rallentando ed il alcuni casi bloccando, con prese di posizione inaccettabili e strumentali, l’operatività devono assumersi la responsabilità economica, politica e sanitaria di non procedere col depopolamento dei cinghiali.
È, anzi, necessario che la Regione intervenga nei confronti di questi soggetti con azioni sanzionatorie, procedendo con il commissariamento dei comitati di gestione degli ATC e CA che bloccano effettivamente l’operatività. È necessaria, quindi, una presa di posizione rapida e determinata della Regione affinché tutti gli enti responsabili attivino, senza ulteriori ritardi, le disposizioni straordinarie dell’ordinanza, con procedure snelle e univoche in tutto il territorio regionale”.
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