Cronaca
Strage di Rivarolo: nessun processo per l’omicida
Era l’11 aprile 2021 quando Renzo Tarabella, 83 anni, ha ucciso la moglie Maria Grazia Valovatto e il figlio disabile Wilson, poi alla sera ha sparato anche ai proprietari dell’alloggio nel centro di Rivarolo, Osvaldo Dighera e Liliana Heidemperghe, che vivevano al piano superiore.
All’arrivo dei carabinieri, allertati dalla figlia dei padroni di casa, si è sparato un colpo di pistola in faccia. Ricoverato in condizioni disperate all’ospedale Giovanni Bosco di Torino, il pensionato è scampato al suicidio ed è ancora detenuto nel repartino dell’ospedale Molinette di Torino.
Per lui era stata disposta anche una perizia psichiatrica. I periti nominati del tribunale, dalla Procura di Ivrea, e della parte civile sono concordi nel sostenere che Tarabella non sia “capace di stare in giudizio” a causa delle sue condizioni di salute in netto peggioramento.
Al termine dell’udienza preliminare di questa mattina a Ivrea, la giudice Marianna Tiseo ha chiesto un supplemento di indagini per valutare la pericolosità sociale di Tarabella. Qualora dovesse essergli riconosciuta, l’omicida sarà sottoposto a perizie ogni sei mesi, ma probabilmente si finirà con un “non luogo a procedere” nei suoi confronti.
L’udienza è stata aggiornata al 16 giugno.
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