Cronaca
La giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari chiede conflitto di attribuzione sulle intercettazioni del Senatore Esposito
La giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari ha esaminato il 18 maggio il caso relativo al Senatore Stefano Esposito e proporrà al Parlamento di sollevare un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato dinanzi alla Corte costituzionale, finalizzato al ripristino della legalità costituzionale violata.
La questione è quella del rinvio a giudizio di Esposito con l’accusa di presunta corruzione e traffico di influenze nell’inchiesta che riguarda l’ex re dei concerti di Torino, Giulio Muttoni. Su 1296 telefonate intercettate sul telefono di Muttoni, ben 126 arrivano o sono indirizzate al telefono di Esposito. Tra i due c’è una lunga amicizia.
Solo che il telefono intercettato era quello di Muttoni e non di Esposito, così la procura di Torino non aveva chiesto alcuna autorizzazione al Parlamento. La legge dice però che in casi come questi, quando il telefono di un parlamentare viene intercettato non per controllo diretto, la procura deve poi chiedere autorizzazione al Parlamento per utilizzare quelle intercettazioni. E questo passaggio non è stato fatto. Da qui l’intervento della Giunta e la richiesta al Parlamento. Voto quasi unanime della Giunta, unica astenuta la Senatrice Gallicchio del M5S.
Inoltre il senatore ed ex magistrato Pietro Grasso, (Misto-LeU-Eco), ha avanzato la proposta, che è stata condivisa poi all’unanimità, di inviare “una segnalazione al Ministro della giustizia, al Procuratore generale presso la Corte di Cassazione e al Consiglio superiore della magistratura”, allo scopo di “attivare nei confronti dei magistrati competenti un procedimento disciplinare in relazione alle violazioni dell’articolo 68 della Costituzione, nonché della legge 140 del 2003”.
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