Cittadini
Confagricoltura Piemonte chiede delucidazioni alla Regione Piemonte sui fondi per le gelate dello scorso anno
Nei giorni scorsi, il Presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo, Enrico Allasia, ha inviato all’assessorato regionale all’Agricoltura una richiesta di aggiornamento per quanto riguarda le domande di risarcimento danni presentate dagli agricoltori locali ad ottobre 2021, in relazione alle gelate dei giorni 7 e 8 aprile 2021. L’iter per i ristori dovuti agli avvenimenti atmosferici dello scorso anno, infatti, risulta ancora in istruttoria, senza nessuna indicazione sulle tempistiche del suo compimento.
“Abbiamo richiesto lo stato dell’arte delle attività ancora in istruttoria, dopo più di un anno dalle gelate. Visto il periodo in cui stiamo vivendo, tra caro bollette, aumento del costo delle materie prime e una crisi di mercato senza precedenti, una pronta erogazione dei ristori rappresenterebbe un importante elemento di sostegno alle imprese danneggiate – dichiara Enrico Allasia –. Un’altra azione importante da intraprendere sarebbe una decontribuzione o uno sgravio contributivo per la manodopera, un fattore sempre più determinante nei costi economici di produzione delle aziende. Confagricoltura si batte da tempo per far sì che ci sia equità nazionale su questo tema, in modo da poter competere alla pari sul mercato globale”.
“Siamo in attesa che la Regione vagli le domande inviate e siamo a disposizione dell’assessorato per aiutare ad accelerare l’iter in modo da poter dare una risposta agli agricoltori in difficoltà che già hanno subito un’annata nera – spiega Michele Ponso, presidente della Federazione nazionale di prodotto della Frutticoltura di Confagricoltura –. Per quanto riguarda la produzione di quest’anno non ci sono stati, al momento, danni metereologici di rilievo, ma in molti sono preoccupati per il reclutamento del personale da impiegare nelle raccolte: crediamo che un allineamento del costo della contribuzione, rispetto a quello di altre regioni e di altri stati europei, potrebbe agevolare le aziende che a loro volta diventerebbero probabilmente più attrattive verso la manodopera”.
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